

MERLO
NOME SCIENTIFICO: Turdus merula
Dopo il passero, questo inconfondibile pennuto dal mantello nero è l'uccello più diffuso in Italia e ci fa compagnia in ogni parco o giardino del nostro paese. Le popolazioni ormai abituate alla vita cittadina hanno in parte perso la naturale diffidenza e non esitano ad avvicinarsi all’uomo.
Stato di salute
Attualmente il Merlo in Europa gode di uno stato di conservazione favorevole. La popolazione europea, considerata sicura, è estremamente ampia (oltre 40 milioni di coppie) ed è rimasta stabile nel periodo 1970–1990. Nel corso del 1990-2000 si è registrato anche un modesto incremento, che ha ulteriormente accresciuto le consistenti popolazioni di Germania, Francia e Italia. Stabile o in aumento nella maggior parte degli Stati europei.
In Italia il Merlo è assai abbondante, stimato con 2-5 milioni di coppie nidificanti e una popolazione che costituisce circa il 5-6% di quella complessiva europea. Ampiamente distribuita, la specie viene considerata in incremento locale con espansione di areale e colonizzazione di centri urbani e piccole isole.
Vengono stimate dalle 200mila alle 400mila coppie in Piemonte e Valle d’Aosta, poco oltre le 70mila coppie in Lombardia e da 6.500 a settemila coppie nidificanti nel Parmense. Tra il 1997 e il 2002 in due aree della Pianura Padana in provincia di Brescia sono stati rinvenuti 122 nidi di cui 91 nella zona ripariale e 31 in quella urbana. Nello stesso periodo si sono registrate tre covate annue con dimensione media della covata di 4 uova e numero medio di uova schiuse di 3.8.
In base alla legislazione venatoria italiana è consentito cacciare il Merlo e finora non si è ritenuto di inserire la specie nella Lista Rossa Nazionale.