PERNICE DI MARE - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliPERNICE DI MARE

NOME SCIENTIFICO: Glareola pratincola
 

Sono pochi gli elementi del comportamento e della forma di questo uccello a ricordare la Pernice vera e propria. Eppure, è a causa del becco, corto e ricurvo, che gli è stato assegnato il nome di Pernice. Di mare, naturalmente, essendo questo uccello abituato a colonizzare le aree umide prossime alle zone costiere, prive di vegetazione densa e con ampia disponibilità di cibo. Inutile ricordare quanto gli habitat con queste caratteristiche siano sempre meno, nel nostro come in tutti i Paesi dell’Europa meridionale che ospitano popolazioni importanti di questa specie…

Minacce

Estremamente dipendente dalle zone umide, ma allo stesso tempo legata alla presenza di microclimi stagionali asciutti che non facciano venir meno l’ampia disponibilità di cibo per nutrire se stessi e i pulcini, la Pernice di mare abbandona facilmente i siti di nidificazione qualora questi non presentino più condizioni ottimali. Dall’eccesso di inondazioni, a variazioni nelle pratiche agricole in uso nell’ambiente circostante queste aree, fino al disturbo diretto: sono diverse le cause che spiegano l’abbandono dei siti da parte della Pernice di mare senza che, in apparenza, vi siano validi motivi.

Cambiamenti nell’uso del suolo, impiego di pesticidi, disturbo da parte di veicoli, costituiscono minacce importantissime per la specie, comuni alla maggior parte delle aree di presenza a livello europeo. Particolarmente sensibile all’abuso di erbicidi e insetticidi e da alterazioni ambientali anche lievi negli habitat di presenza – quali cambiamenti nei livelli delle acque e modalità di coltivazione delle praterie limitrofe, con particolare riguardo all’irrigazione artificiale e alla fertilizzazione – la Pernice di mare resiste con un numero consistente di coppie solo laddove, grazie alle misure di protezione o di ripristino, gli habitat risultano assolutamente idonei per la vita della specie.

Urbanizzazione nei pressi dei siti e disturbo da parte dell’uomo sono le ulteriori cause che spiegano l’andamento irregolare e le fluttuazioni registrate a livello locale. Peraltro, ad essere particolarmente impattante sulla specie è non solo la situazione dell’habitat di nidificazione in senso stretto, ma anche quella riscontrata nelle aree limitrofe, dove l’uccello si sposta immediatamente dopo la nidificazione, di solito localizzate in saline, praterie, campi a riposo o risaie.

Il fatto che intere aree prima lasciate a riposo siano messe a coltura – magari irrigando artificialmente e concimando tramite agenti chimici di varia natura – può causare la totale inidoneità di queste aree e la conseguente scomparsa – o rapido declino – della specie. Questo spiega la drastica diminuzione delle popolazioni in alcune aree di presenza storica in siti importantissimi a livello continentale, specialmente in Spagna, dove questi fenomeni sono stati osservati anche piuttosto di recente.