PICCHIO VERDE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliPICCHIO VERDE

NOME SCIENTIFICO: Picus viridis
 

Il Picchio verde è una specie molto comune anche nelle nostre campagne, ma ricorrente anche in storie e leggende. Secondo una credenza cristiana, quando Dio volle creare fiumi e ruscelli chiese aiuto a tutti gli uccelli dal becco robusto e l’unico che non rispose all’appello fu il picchio, per cui il Signore lo punì dicendogli che non avrebbe più potuto bere una goccia d’acqua che avesse toccato terra. Per questo, quando è assetato, il picchio si rivolgerebbe all’Altissimo con un grido ripetuto, chiedendogli di far cadere acqua su foglie e rami degli alberi e Dio, misericordioso, gli manderebbe la pioggia. Da questa leggenda nacque la credenza secondo la quale il picchio che grida ripetutamente annuncerebbe pioggia…

Prospettive

La specie è sufficientemente studiata, per quanto riguarda distribuzione, ecologia e spettro alimentare, in buona parte delle regioni italiane. Persistono importanti lacune conoscitive relativamente ad alcuni comprensori meridionali. A livello nazionale, mancano comunque dati quantitativi sul successo riproduttivo e altri parametri demografici.

A livello italiano, per gli ambienti forestali più idonei, ricchi di alberi d’alto fusto isolati in associazione con spazi erbosi, si propone un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) pari a 3 coppie per kmq a scala di comprensorio. Analoghe densità sono da ritenersi raggiungibili anche in boschi planiziali e costieri sufficientemente integri e ricchi di alberi senescenti. Se particolarmente favorita, la specie può anche superare questi valori come dimostrato in alcuni contesti del centro-nord Italia, dove – soprattutto a scala locale – le densità possono essere anche molto superiori.

La promozione di strategie selvicolturali che prevedano il rilascio di un numero significativo di piante senescenti e morte – anche nei pioppeti industriali – nonché il mantenimento degli acervi nel corso dei tagli produttivi e di tutte le piante cavitate, possono favorire notevolmente la specie. Anche il Picchio verde, come il Picchio rosso maggiore, ha dimostrato di essere in grado di sfruttare a proprio beneficio anche elementi minimi di connessione ecologica – filari arborati, macchie vegetate e boschetti e alberi isolati – in contesti di pianura, anche in aree altamente antropizzate (ad esempio in provincia di Milano).

Pertanto, in ambito planiziale e agricolo, andrebbe rivolta maggiore attenzione nella pianificazione territoriale prevedendo azioni volte al mantenimento e al rinforzo di efficaci reti ecologiche tramite la creazione e il ripristino di aree forestali ed elementi di “cucitura  ” interconnessi tra loro. Un fattore essenziale, quest’ultimo, per consentire alla specie di recuperare la storica consistenza delle popolazioni che in pianura – come in diversi contesti alpini ed appenninici – non ha ancora recuperato la capacità portante antecedente al declino registrato negli anni Sessanta.