PIGLIAMOSCHE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
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Specie protette dalla Direttiva UccelliPIGLIAMOSCHE

NOME SCIENTIFICO: Muscicapa striata
 

Il suo cibo preferito – come indica il nome comune – sono gli insetti “volanti”. Per procurarseli, il più delle volte, sceglie un “posatoio di caccia”, cioè un punto sopraelevato come la cima di un palo o l’estremità di un ramo. Qui il Pigliamosche si appollaia, pronto a spiccare il volo per catturare le prede che volano nelle vicinanze, per poi ritornare nuovamente al posatoio. Il Pigliamosche è  una delle tante  specie “vittima” del Cuculo...

Minacce

Il Pigliamosche abita una grande varietà di ambienti, nelle fasce climatiche mediterranea, steppica, temperata e boreale, fatta eccezione per gli ambienti troppo aperti, aridi o forestati. La riduzione dell’entomofauna causata dall’uso abbondante di pesticidi può essere identificata tra le principali cause del declino della specie registrato a livello continentale.

Piuttosto indifferente alla presenza dell’uomo – la specie può riprodursi anche in ambienti altamente antropizzati quali parchi e giardini urbani, grandi viali alberati, ecc – necessita tuttavia di adeguate aree di “caccia” ove vi sia buona disponibilità di insetti.  Non si possono tuttavia escludere altre cause, come le condizioni ambientali riscontrate nei quartieri di svernamento o lungo le principali rotte migratorie.

Coerentemente con le sue esigenze ecologiche, anche in Italia il Pigliamosche è presente negli ambienti più diversi, come in Lombardia, dove lo si ritrova – di preferenza al di sotto dei 700-800 metri – in formazioni forestali cedue ampie e ricche di spazi aperti ma anche in vigneti, frutteti e orti alberati. Nel settore alpino predilige boschi aperti a Pino silvestre e Pino nero. Tuttavia, è presente con densità molto basse in tutto l’areale, con valori massimi noti registrati in provincia di Biella (3 coppie per 10 ettari in boschetti e filari alberati).

Il successo riproduttivo per l’Italia è compreso tra 3,2 e 4 giovani involati per nido, mentre a livello europeo il tasso d’involo varia tra l’81,3% del Regno Unito (sul totale dei giovani nati) e il 73% della Svizzera (sul totale delle uova deposte). Nel Regno Unito, in particolare, l’elevata mortalità dopo l’involo – e comunque nel primo anno di vita – sembra la causa più probabile del declino della specie, che soffre anche per la predazione (responsabile del 10% della perdita di uova) e del disturbo antropico (responsabile di un ulteriore 4%). In Svizzera il principale predatore di nidi di Pigliamosche è la Gazza.