PIGLIAMOSCHE - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPIGLIAMOSCHE

NOME SCIENTIFICO: Muscicapa striata
 

Il suo cibo preferito – come indica il nome comune – sono gli insetti “volanti”. Per procurarseli, il più delle volte, sceglie un “posatoio di caccia”, cioè un punto sopraelevato come la cima di un palo o l’estremità di un ramo. Qui il Pigliamosche si appollaia, pronto a spiccare il volo per catturare le prede che volano nelle vicinanze, per poi ritornare nuovamente al posatoio. Il Pigliamosche è  una delle tante  specie “vittima” del Cuculo...

Stato di salute

Oggi il Pigliamosche è classificato come in declino nell’Unione europea, con stato di conservazione sfavorevole anche a livello continentale. Nel complesso, si registra un largo declino della popolazione nidificante nei territori dell’Europa “comunitaria” nel periodo 1970-1990, seguito da moderato declino nel successivo decennio, 1990-2000.

Attualmente, la popolazione dell’Ue è stimata in 3.900.000-7.400.000 coppie, pari al 28-34% della popolazione continentale della specie – stimata in 14.000.000-22.000.000 di coppie, in leggero declino – e a una frazione compresa tra il 5% e il 24% di quella globale. Quella italiana è stimata in 100.000-300.000 – 200.000-400.000 secondo stime più recenti – pari a circa il 5% di quella dell’Unione europea e a poco meno del 2% di quella continentale complessiva.

Complessivamente stabile, la popolazione italiana è interessata da decrementi a livello locale, come quelli osservati nel Comune di Firenze o in Romagna, ove la specie, almeno storicamente, era considerata più frequente e diffusa. Per contro, si segnalano incrementi in Veneto – specialmente provincia di Treviso, +50% rispetto a due decenni fa – in Umbria e in Sicilia.

In Italia il Pigliamosche è sia nidificante sia migratore. I dati sugli inanellamenti – con una diminuzione costante dei totali annui registrati a partire dal 1990 – lasciano intendere la situazione non favorevole della specie a livello europeo. La loro distribuzione è concentrata nelle regioni settentrionali, soprattutto in ambito prealpino, con catture che riguardano principalmente soggetti in transito post-nuziale. Le località di cattura sono numerose anche a sud degli Appennini, con catture riferite essenzialmente alla migrazione di ritorno, mentre decisamente meno frequenti sono gli inanellamenti effettuati nelle estreme regioni meridionali. Le ricatture in Italia riguardano soggetti provenienti da poche centinaia fino a oltre 3.500 km, con Finlandia e Svezia – seguite da Germania e Norvegia – come Paesi più rappresentati.

Non è stato redatto, ad oggi, un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie. Il Pigliamosche non è considerato nella Lista Rossa Nazionale. Risulta, inoltre, specie protetta in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92).