PORCIGLIONE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPORCIGLIONE

NOME SCIENTIFICO: Rallus aquaticus
 

Testa alta e sguardo fiero, il Porciglione cammina agilmente tra la folta vegetazione, compiendo grandi passi. È molto abile anche nei percorsi a nuoto. Ha un carattere particolare: molto schivo, a tratti nervoso. Con il suo sgargiante becco rosso si nutre di piccoli invertebrati e lombrichi nei terreni paludosi. Le sue zampe, dalle lunghe dita, servono per assicurargli un solido appoggio mentre attraversa fondi morbidi. Se stimolato, la sua coda si alza tempestivamente mentre il resto del corpo rimane immobile, quasi paralizzato…

Minacce

Il Porciglione nidifica in ambienti che vanno dalla fascia boreale fino a raggiungere quella Mediterranea, occupando anche le aree a clima oceanico e frequentando soprattutto zone pianeggianti o a bassa quota. La specie, per sopravvivere, necessita di acque dolci, terreno fangoso e vegetazione acquatica densa; vive anche in superfici ridotte all’interno di habitat differenti.

Nelle fasi migratorie e nei periodi di svernamento frequenta ambienti anche molto diversi tra loro, tra cui luoghi caratterizzati da un marcato disturbo antropico. I territori abitati dal Porciglione sono concentrati nei pressi di zone umide con elevata copertura di Phragmites , tendenzialmente lontani da aree asciutte, con scarse coperture di carici, di alberi e con una bassa eterogeneità ambientale. Le porzioni più interne e più allagate delle zone umide offrono infatti una certa protezione e un’ampia disponibilità di prede.

Legato ai canneti allagati, il Porciglione appare molto sensibile alle variazioni del livello idrico, scomparendo da quei luoghi dove il livello delle acque si abbassa eccessivamente. La specie è minacciata dalla progressiva distruzione delle zone umide e dalla rimozione o riduzione della vegetazione riparia – soprattutto dei canneti – per esigenze legate all’agricoltura, ma anche alla non corretta gestione della vegetazione palustre.

Molte delle piccole zone umide abitate dal Porciglione appaiono minacciate dall’interramento e dalla sostituzione del canneto e del tifeto allagati con altre tipologie di vegetazione che risultano nel complesso meno idonee alla sopravvivenza della specie, come boscaglie di salici, ontaneti, oppure cariceti e altri consorzi erbacei igrofili ma non allagati.