RONDINE MONTANA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
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Specie protette dalla Direttiva UccelliRONDINE MONTANA

NOME SCIENTIFICO: Ptyonoprogne rupestris
 

È facile scorgerla quando in volo cerca di sfruttare appieno le correnti d’aria, tenendosi a pochi metri dalle rupi che la ospitano. Più raro è vederla quando si posa. La Rondine montana infatti non si ferma quasi mai al suolo, preferendo rimanere a qualche metro da terra, soprattutto su pareti rocciose, dove riesce a mimetizzarsi meglio grazie alla colorazione del suo piumaggio. Talvolta in volo si mischia a rondini e balestrucci…

Prospettive

La Ptyonoprogne rupestris  in Italia è stata studiata principalmente a livello locale, soprattutto sul territorio lombardo, piemontese e alto-atesino, dove è maggiormente diffusa. Scarseggiano invece studi e analisi su scala nazionale. In prospettiva sarebbe dunque opportuno avviare indagini più approfondite e ad ampio raggio, mirando l’analisi in modo particolare sugli aspetti riguardanti l’ecologia e la biologia riproduttiva.

Del resto sono stati pochi anche i ritrovamenti di esemplari inanellati in Italia, con diverse annate prive di qualsiasi cattura e cifre complessive di poco superiori alla decina di individui. Una percentuale importante del modesto campione si riferisce al periodo primaverile, tra aprile e maggio. Si dispone invece di due sole ricatture estere, entrambe provenienti dalla Spagna: si tratta di due rondini montane inanellate tra il tardo ottobre e la metà di novembre e trovate morte, in circostanze sconosciute, in Italia nord-orientale rispettivamente in maggio e luglio.

La mancanza di dati a disposizione degli studiosi deriva anche dalla natura semi-coloniale della specie, condizione che ha impedito di stabilire un Valore di Riferimento Favorevole (FRV). Dalle rilevazioni effettuate si è però potuto determinare con relativa certezza che la popolazione italiana è in incremento e l’areale in espansione, grazie alla colonizzazione di fondovalle e centri urbani, anche di pianura. A livello locale si registra una condizione di stabilità, con alcune fluttuazioni nelle popolazioni.

In ogni caso, per mantenere inalterate tali condizioni favorevoli, è auspicabile non abbassare la guardia. Particolare attenzione va posta alle attività di ripristino di edifici o altre strutture come ponti, viadotti o gallerie. Nelle aree antropizzate sono infatti questi i luoghi prediletti dalla Rondine montana nel periodo della riproduzione e dello svernamento. Allo stesso modo vanno evitate o comunque limitate le attività umane nei pressi di pareti rocciose o altre conformazioni naturali che ospitano la Rondine montana.