STARNA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSTARNA

NOME SCIENTIFICO: Perdix perdix
 

Soprannominata Pernice ungherese, si muove sul terreno con una tipica andatura raccolta. In caso di pericolo, si appiattisce rapidamente al suolo, e resta immobile in attesa che la minaccia sia passata. Non ama il volo, a meno che non si senta in pericolo immediato ma, anche in questo caso, tornerà molto presto a posarsi a terra. È la Perdix perdix, piccolo galliforme diffuso nelle pianure e nelle colline dell’area eurasiatica e introdotta nei primi anni del ’900 anche in Stati Uniti e Canada…

Stato di salute

Attualmente classificata come vulnerabile, la Starna presenta uno stato di conservazione non favorevole tanto nei territori dell’Unione europea, quanto a livello continentale. Il ventennio 1970-1990 ha visto un largo declino della popolazione nidificante nei territori dell’Unione europea. La popolazione “comunitaria” è oggi stimata tra 720.000 e 1.700.000 coppie; quella italiana si aggira tra le 2.000 e le 4.000 coppie, stabili o in lieve calo, individui comunque quasi sempre frutto di immissioni a scopo venatorio.

Nonostante la popolazione italiana non sia significativa in valore assoluto, è stato ipotizzato come la popolazione autoctona della Starna fosse originaria di una porzione molto ristretta dell’areale, coincidente proprio con il nostro Paese. Nell’autunno 1983, il contingente italiano era costituito da circa 16.000 individui, prevalentemente concentrati nella Pianura padana e secondariamente in Friuli-Venezia Giulia, nelle sub-regioni della Marsica (Abruzzo) e nello Spezzano (Calabria).

Nel corso degli anni ’80 e ’90 si è assistito a un repentino decremento delle popolazioni o alla loro totale scomparsa. In Lombardia, la Starna è ora scomparsa o ha una presenza limitata, mentre fino alla metà degli anni ’90 era diffusa nelle zone appenniniche dell’Oltrepo pavese. La situazione è simile nella provincia di Gorizia, dove il declino della specie ha avuto inizio già nel corso degli anni ’50 e dove, a partire dagli anni ’80, sono scomparsi gli ultimi nuclei riproduttivi. Nel Mezzano, la popolazione è passata da 12.000 a 400 individui nel corso di un decennio, e attualmente può essere considerata estinta. Nella provincia di Forlì-Cesena, la Starna era diffusa fino agli anni ’60 nel comprensorio collinare, sino a 600-700 metri di altitudine. Negli anni ’70, l’areale storico si è progressivamente ritirato, sino a provocare, nei primi anni ’90, la totale estinzione della specie sul territorio.

Pur essendo inserita negli Allegati II/1 e III/1 della Direttiva Uccelli, la Starna può legalmente essere cacciata in Italia, secondo la legislazione venatoria vigente (157/92). È stato redatto un Piano d’Azione Internazionale sulla specie (che riguarda proprio la sottospecie “italiana”), considerata “a più basso rischio” all’interno della Lista Rossa Nazionale.