STERPAZZOLA
NOME SCIENTIFICO: Sylvia communisDurante una passeggiata in campagna o al margine di un bosco, scrutando bene tra rovi, rose canine e noccioli è possibile imbattersi in questo passeriforme schivo, ma per nulla spaventato dalle lunghe distanze: con la fine della bella stagione migra infatti nel Sahel, a sud del deserto del Sahara, sfidando le mille insidie del viaggio e le difficili condizioni legate ai frequenti periodi di siccità che caratterizzano quella regione
Stato di salute
Nell'Unione Europea la Sterpazzola gode, nel complesso, di buona salute: è specie considerata “sicura”, con stato di conservazione favorevole anche a livello continentale. Ciò anche alla luce della sensibile crescita numerica registrata nel corso dell'ultimo decennio del ventesimo secolo, con una popolazione stimata, nella sola Unione Europea, compresa tra i 5,6 e 10 milioni di coppie, pari a circa il 40% dell'intera popolazione continentale (14-25 milioni di coppie).
L'Italia ha limitata responsabilità per la conservazione della specie: la popolazione nidificante nel nostro Paese si attesta infatti su valori compresi tra le 50 mila e 250 mila coppie, pari al 2,5% dell'intera popolazione dell'Unione Europea. A tutela della Sterpazzola non esiste alcun Piano d'Azione Internazionale o Nazionale. Sylvia communis , inoltre, non è inserita nella Lista Rossa Nazionale: ne è comunque vietata la caccia, secondo quanto prescritto dalla legislazione venatoria.