TARABUSO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliTARABUSO

NOME SCIENTIFICO: Botarus stellaris
 

Quando si sente minacciato, il Tarabuso assume una tipica posizione del collo e del becco tesi verso l’alto, che lo rendono simile a una canna. Difficilissimo da avvistare, per il suo piumaggio mimetico, il Tarabuso si rivela per il suo canto inconfondibile, che si ode nella notte e nel primo mattino anche a distanza di chilometri…

Minacce

Alcuni studi hanno evidenziato un incremento delle popolazioni di Tarabuso a livello locale. Trattandosi di numeri molto modesti, più che compensati dal declino delle popolazioni registrato a livello nazionale – e specialmente in alcuni tra i siti di nidificazione più importanti – è possibile affermare che lo stato di conservazione del Tarabuso in Italia non è affatto soddisfacente. La causa principale è da individuare nel progressivo degrado e riduzione degli habitat, non compensato da pur importanti azioni di ripristino a livello locale.

Legato alle medie latitudini, e a quegli ambienti apparentemente inospitali eppure ricchissimi di vita quali sono le paludi, il Tarabuso soffre non solo per il progressivo degrado e riduzione dell’habitat, ma deve affrontare anche le difficoltà connesse ai cambiamenti climatici, come per esempio la difficoltà – sempre maggiore – nel trovare suoli allagati durante i mesi di siccità estiva.

Dai gusti “difficili”, il Tarabuso preferisce sempre gli ambienti naturali e “disomogenei” ad ambienti artificiali quali canali e risaie. Anche i canneti, qualora secchi e mal conservati – come accade sempre più spesso a causa dell’eutrofizzazione e della mancanza di una gestione dedicata di queste aree – rappresentano comunque l’unico ambiente ove la specie si riproduce con certezza.

La stessa gestione della vegetazione acquatica, che spesso prende come unica regola l’esigenza di un efficace drenaggio delle acque, rischia di incidere negativamente sulla vita del Tarabuso. A fare il resto sono tecniche di coltivazione – per esempio nelle risaie, comunque un habitat importante per il Tarabuso – sempre più ostili alla specie. Riduzione e degrado dei “corpi idrici”, che risultano fra l’altro sempre più inquinati, costituiscono dunque i più importanti fattori di minaccia per questa specie.