USIGNOLO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliUSIGNOLO

NOME SCIENTIFICO: Luscinia megarhynchos
 

Sinonimo di “bel canto”, l’Usignolo nei secoli è stato citato da poeti e musicisti che ne hanno esaltato il verso armonioso e i sorprendenti vocalizzi che emette sia di giorno che di notte. In passato, la sua melodia veniva considerata un antidolorifico, addirittura in grado di donare una pronta guarigione al malato e una “morte dolce” a chi si trovava in fin di vita. L’ambiente migliore per ascoltarlo è il margine del bosco: dove è largamente diffuso, visto che nidifica regolarmente nel nostro Paese…

Stato di salute

BirdLife International stima che la popolazione di usignoli dell’Unione europea vada dai 2 a 6 milioni di coppie, mentre quella italiana da 1 a 1,5 milioni di coppie. Quasi la metà della popolazione continentale, e una frazione compresa tra il 25 e il 49% di quella globale, nidifica entro gli attuali confini dell’Unione europea.

Ad oggi l’Usignolo non è incluso nella Lista Rossa Nazionale, ma è comunque considerata una specie non cacciabile ai sensi della legislazione venatoria vigente. Un dato positivo, visto che la popolazione italiana – pari, secondo le stime, a un quarto di quella continentale e al 7% di quella globale – svolge un ruolo decisivo nella conservazione della specie.

L’Usignolo è una specie regolarmente inanellata in Italia; questo permette di avere a disposizione una mappa abbastanza precisa delle aree geografiche che frequenta. È significativo sottolineare come nei mesi autunnali gli esemplari di Luscinia megarhynchos , nelle fasi conclusive della preparazione che precede i lunghi voli verso le aree di svernamento sub-sahariane,  mostrino valori di peso superiori anche di 5 grammi rispetto a quelli registrati nella migrazione primaverile.

I dati del progetto Mito 2000 – Monitoraggio Italiano Ornitologico – mostrano infine per il periodo compreso tra il 2000 e il 2009 una tendenza alla stabilità per quanto riguarda la popolazione italiana di questa specie, con lievi variazioni sia positive che negative a carattere locale. Se ad esempio in provincia di Torino si è verificato un lieve calo, in Lombardia la popolazione media è passata dalle 77.500 coppie del periodo compreso tra 1992 e 2007, alle 89mila coppie del 2007.