ZIGOLO MUCIATTO - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliZIGOLO MUCIATTO

NOME SCIENTIFICO: Emberiza cia
 

Amante degli ambienti aperti, rocciosi e soleggiati, lo Zigolo muciatto si può riconoscere per il caratteristico volo ondulato, scandito dai movimenti rapidi e leggeri delle ali. Ma il suo tratto distintivo sono le strie scure che gli attraversano il volto. Due all’altezza degli occhi, che disegnano una sorta di mascherina, e due che scendono ai lati del becco come lunghi mustacchi. È probabilmente a questi ultimi che la specie deve l’appellativo di “muciatto”…

 

Ordine: Passeriformes   Famiglia: Emberizidae

Lo Zigolo muciatto è una specie di piccole dimensioni, che non supera i 16 cm di lunghezza e i 20 grammi di peso. Il piumaggio è castano, striato di nero sul dorso, che vira al rossiccio sul ventre, e al grigio chiaro sul capo. La femmina della specie non si distingue in modo vistoso dal maschio, ma è possibile notarla per i colori meno vividi e per le striature meno marcate.

Diffuso con diverse sottospecie in Europa meridionale, nell’Africa nord occidentale e nelle regioni centrali asiatiche, fino alla Cina settentrionale, lo Zigolo muciatto ama le quote elevate e frequenta gli ambienti assolati, semi-aridi, generalmente sassosi o rocciosi, con una vegetazione prevalentemente erbacea e discontinua. È sedentario o parzialmente migratore: prevalentemente stanziale, può infatti compiere movimenti a corto raggio e spostarsi durante gli inverni particolarmente rigidi.

Pietraie e ambienti rocciosi sono l’ideale, per questa specie, per affrontare la fase della riproduzione. Il nido viene costruito dalla sola femmina, principalmente al suolo, fra le pietre oppure all’interno di cavità, utilizzando muschio, steli, radici e filamenti vegetali. La stagione riproduttiva inizia ad aprile e termina in giugno: in questo lasso di tempo vengono in genere completate due covate: le 3 o 4 uova deposte dalla femmina sono di colore grigiastro e contraddistinte da singolari segni violacei presenti sul guscio, simili a graffi.

Essendo una specie granivora, lo Zigolo muciatto si nutre prevalentemente di bacche e semi, soprattutto quelli delle graminacee. Durante il periodo della riproduzione la sua dieta è più variegata e comprende insetti, bruchi e larve, che i genitori inseriscono anche nell’alimentazione dei pulcini.

Prospettive

Attualmente, le conoscenze sulla popolazione italiana di Zigolo muciatto sono relativamente scarse, fatta eccezione per alcuni studi realizzati a livello locale. Poco conosciute sono anche l’ecologia e la biologia riproduttiva della specie, oltre ai principali parametri demografici: carenze che impediscono la formulazione di previsioni accurate basate sui trend generali di popolazione e su serie storiche sufficientemente ampie.

Ciononostante, sulla base dei dati disponibili, è stato comunque possibile calcolare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la specie, stimato in 3 coppie ogni dieci ettari. Più difficile stabilire un valore medio su scala più ampia, non solo per la mancanza di conoscenze sufficienti, ma anche per l’abitudine di questa specie di occupare porzioni di habitat modeste e isolate.

Esigua e frammentata a livello sia italiano sia comunitario e continentale, la popolazione europea di Zigolo muciatto appare in ogni caso estremamente vulnerabile, come dimostra il pesante calo registrato tra il 1970 e il 1990. Decrementi non ancora compensati dai successivi due decenni di prevalente stabilità. Anche in Italia, dove la specie è tutelata dalla legislazione venatoria, non sono state predisposte specifiche misure di conservazione della specie, tutelata esclusivamente dagli allegati II e III della Convenzione di Berna del 1979, che ne dispone il divieto generale di cattura.

Trattandosi di una specie molto esigente dal punto di vista della scelta del luogo d’insediamento, le strategie per la sua conservazione dovrebbero in primo luogo essere indirizzate al mantenimento dell’habitat. Un intervento in questa direzione può consistere nella salvaguardia degli ambienti frequentati dalla specie, allo scopo di evitare, ad esempio, un ulteriore perdita di terreni aperti – e altre aree montane idonee alla specie – per far spazio alle coltivazioni. Particolarmente utili sarebbero inoltre operazioni di riqualificazione e ripristino degli ambienti idonei, limitando l’eccessiva pressione del turismo in particolare durante le fasi della riproduzione.

Minacce

Diffuso principalmente nelle zone montane e collinari con cespugli o alberi sparsi, lo Zigolo muciatto presenta esigenze ecologiche molto specifiche, che circoscrivono la sua presenza ad ambienti ben determinati. Predilige infatti i terreni semi-aridi, soleggiati e accidentati con rocce, i luoghi sassosi e le radure a copertura arbustiva rara e discontinua, mentre evita le zone pianeggianti, le aree umide, le foreste fitte e le coltivazioni estese.

La “selettività ambientale” che contraddistingue lo Zigolo muciatto rende la disponibilità e il mantenimento in condizioni idonee di questi ambienti fattore dirimente per la presenza e la sopravvivenza della specie. Non a caso, la principale minaccia per lo Zigolo muciatto è rappresentata dalla progressiva scomparsa delle praterie arbustive e degli ambienti aperti – che rappresentano elementi chiave per la riproduzione – dovuta all’intensificazione delle pratiche agricole.

Ulteriore fattore di stress per la specie si deve al disturbo da parte dell’uomo. Gli ambienti idonei alla specie sono infatti, nella maggior parte dei casi, aree ad alta vocazione turistica ove sono sempre più diffuse pratiche quali l’arrampicata sportiva, il trekking e l’escursionismo su prati e radure, pratiche che possono arrecare disturbo alla specie e alterarne l’equilibrio riproduttivo. In quest’ottica sarebbe importante limitare l’eccessivo disturbo alla specie adottando particolari accorgimenti – come ad esempio l’istituzione di apposite aree “off-limits” – specialmente durante le delicate fasi della riproduzione.

Oltre al progressivo stravolgimento dell’habitat riproduttivo e all’eccessiva pressione antropica, un altro pericolo per lo Zigolo muciatto è rappresentato dal pascolo di greggi di grandi dimensioni nelle aree riproduttive. Il rischio in questo caso è che gli animali, spostandosi, calpestino i nidi. Anche la predazione da parte di serpenti e altre specie, come cornacchie grigie e ghiandaie, può rappresentare una minaccia per l’esito della riproduzione.

Stato di salute

Attualmente classificata in Unione europea come specie vulnerabile, lo stato di conservazione dello Zigolo muciatto appare sfavorevole anche a livello continentale. La popolazione “comunitaria” è infatti stimata tra le 930.000 e i 2,7 milioni di coppie, mentre si calcolano tra 1,3 e 4,1 milioni di coppie a scala continentale.

Presente in Europa, Nordafrica, Asia minore e Medio Oriente, lo Zigolo muciatto occupa un areale che si estende dalle regioni mediterranee dell’Europa fino all’Estremo Oriente, verso la Cina. In Italia la specie è diffusa su tutto il territorio nazionale, ad eccezione della Sardegna e delle isole minori. La densità maggiore è stata però rilevata sulle catene delle Alpi e degli Appennini, sul Gargano e in Sicilia settentrionale.

La popolazione italiana di Zigolo muciatto è compresa tra le 22.000 e le 90.000 mila coppie, pari a circa il 2% della popolazione complessiva europea. A partire dal 1990, tale popolazione si è mantenuta pressoché stabile dal punto di vista numerico, dopo i drastici decrementi registrati all’inizio degli anni ’80. Allo stesso tempo, il reale andamento demografico della specie risulta difficilmente stimabile a causa della mancanza di studi sufficientemente approfonditi sul trend delle principali popolazioni.

Ad oggi, non è stato redatto alcun Piano d’Azione Nazionale o Internazionale sulla specie, non è inclusa nella Lista Rossa Nazionale, né risulta tra le specie tutelate dalla Direttiva Uccelli. È specie non cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92).

Semaforo

Dopo un periodo di declino registrato negli anni Ottanta, quando è apparsa in progressiva diminuzione, da alcuni anni a questa parte la specie risulta relativamente stabile, benché la densità della popolazione non sia omogenea in tutto il Paese proprio in quanto legata da habitat ben determinati e circoscritti. La mancanza di studi approfonditi sulla specie non consente di determinarne l’attuale stato di conservazione, anche se risultano abbastanza evidenti gli elementi di fragilità dati dalla scarsa consistenza numerica delle popolazioni e dalla loro elevata frammentazione, in Italia come in tutto il continente europeo.

Fattore Stato Stato di conservazione
Range* Verosimilmente stabile Favorevole
Popolazione Trend sconosciuto Sconosciuto
Habitat della specie Variazioni sconosciute (leggero calo?) Sconosciuto
Complessivo   Sconosciuto

*Variazione della popolazione negli anni

Canto

Un cinguettio stridulo, simile a uno squittio: il canto dello Zigolo muciatto è una strofa breve formata da serie di note acute che si susseguono ripetitive, rapide, quasi balbettate. Il verso, emesso generalmente da punti elevati, è percepito come un fischio sottile, che è possibile ascoltare nelle zone di montagna, in corrispondenza dei pendii rocciosi.