AIRONE GUARDABUOI - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliAIRONE GUARDABUOI

NOME SCIENTIFICO: Babulcus ibis
 

Piumaggio candido e becco giallo: l’Airone guardabuoi si può avvistare nei pressi di tranquille mandrie al pascolo. Questo Airone si nutre infatti di cavallette, coleotteri e lucertole che tipicamente “accompagnano” gli animali mentre questi si muovono lentamente sul terreno erboso. Può capitare anche di vederlo appollaiato sopra i bovini stessi. Niente paura, non è un attacco ma uno scambio di favori. Questa specie, infatti, nutrendosi di piccoli parassiti come zecche e mosche emofaghe, porta molti benefici ai ruminanti. Offrendo buon cibo, i bovini ricevono in cambio un segnale di allarme in caso di pericolo: da qui il nome di “Airone guardabuoi”…

Minacce

Le regioni a bassa quota dell’area Mediterranea rappresentano l’ambiente ideale per la specie, nel complesso meno legata, rispetto ad altri aironi, agli ambienti acquatici. Per questo la progressiva cementificazione dei suoli e ogni altra azione di degrado dell’habitat – come l’abbattimento di alberi bassi o arbusti dove tipicamente nidifica – può rappresentare una minaccia importante per l’Airone guardabuoi.

Su scala locale, si possono individuare elementi di fragilità in alcune colonie sempre a causa del disturbo antropico o dell’alterazione dell’habitat idoneo. Anche il crescente inquinamento di alcuni specifici siti – data l’alta concentrazione geografica delle principali popolazioni – può rappresentare un importante fattore di rischio.

Legata alle pratiche agropastorali tradizionali, la specie risente negativamente dei cambiamenti delle pratiche agricole nelle zone bonificate e della gestione dei pascoli adiacenti le zone umide. Probabilmente ad oggi, nonostante il trend nel complesso favorevole, la minaccia principale per la specie è rappresentata dall’incremento delle aree urbane, particolarmente “esplosivo” in alcune zone del Paese.