AIRONE ROSSO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliAIRONE ROSSO

NOME SCIENTIFICO: Ardea purpurea
 

Di rosso, in realtà, questa specie non ha che una evidente striatura tra capo e collo. Anche parte delle copritrici presentano la tipica sfumatura rossastra, che ha dato il nome alla specie. È però nell’eleganza dell’aspetto, nella lunga barba in parte bluastra, argentata e, appunto, rossa, che questa specie dà, come si suol dire, il meglio di sé. A differenza di altre specie di aironi, ha sofferto non solo per secoli di abbattimenti, finalizzati ad accaparrarsi le preziose piume. È stata la siccità e la progressiva desertificazione dei quartieri di svernamento a falcidiare le popolazioni, anche in tempi recenti, mentre alle nostre latitudini le zone umide, se pure sempre più ristrette, offrono ancora condizioni idonee per il completamento del ciclo riproduttivo…

Minacce

Le stime più recenti parlano di una popolazione nidificante nell’Italia settentrionale oramai superiore alle 2mila coppie. La maggior parte di queste nidifica nelle aree umide del nord-est, 1.529 coppie censite tra Trieste e Ravenna. Solo 440 scelgono l’Italia nord-occidentale, pur con presenze localmente abbondanti e in generale incremento in particolare nelle aree risicole della bassa lombarda e piemontese.

Particolarmente significativo l’aumento registrato dalle popolazioni tra il 1988 e il 1999, mentre nell’Italia centrale le stime più recenti parlano di una presenza ancora localizzata ma in incremento negli anni recenti. Fa eccezione l’Italia meridionale, dove il trend positivo si è prima ridimensionato e poi interrotto già a partire dalla seconda metà degli anni Novanta.

Posta la grande correlazione esistente tra popolazione nidificante in Italia (e in Europa) e condizioni riscontrate nei siti di svernamento, risulta evidente il beneficio portato alla maggior parte delle popolazioni italiane da una lotta sempre più serrata al bracconaggio. L’abbattimento diretto degli individui ha infatti costituito una delle principali minacce che, negli ultimi due secoli, ha pesato sulla specie, notevolmente ridimensionata solo quando le legislazioni nazionali hanno vietato il prelievo venatorio della specie e protetto adeguatamente le garzaie.

Attualmente, le principali minacce per la specie riguardano la fragilità di alcune colonie, non adeguatamente al riparo dal disturbo antropico. Un fattore potenzialmente grave per la specie, essendo gli habitat idonei immensamente più ristretti – a causa delle grandi bonifiche – rispetto alla loro consistenza storica. L’Airone rosso sembra soffrire inoltre in modo particolare il progressivo affermarsi di tecniche di coltivazione risicola non compatibili con le esigenze ecologiche della specie.