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Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliALLOCCO DEGLI URALI

NOME SCIENTIFICO: Strix uralensis
 

Rapace del grande nord, come intuibile dal nome che porta, abita le terre al di sopra del cinquantesimo parallelo. Prima unicamente migratrice e svernante, da qualche anno ha iniziato a nidificare anche alle nostre latitudini, e in particolare in Friuli-Venezia Giulia, dove la prima nidificazione accertata risale al 1994. Elegantissimo nel piumaggio, questo uccello ha trovato nelle Alpi e nelle Prealpi italiane un ambiente ospitale e particolarmente adatto alle sue esigenze ecologiche. Quello che si sta ricostituendo è probabilmente l’areale di presenza storica, quando la specie era diffusa nell’intero Impero austro-ungarico, che nell’Ottocento comprendeva anche l’intera area nord-orientale italiana…

Stato di salute

La specie è classificata come sicura nell’intera Europa. In moderato incremento in tutto il continente negli ultimi 30-40 anni, la popolazione comunitaria di Allocco degli Urali è attualmente stimata in 9.300-14mila coppie, pari tuttavia a meno del 20% della popolazione continentale complessiva, che potrebbe raggiungere le 140mila coppie. Peraltro, gran parte della popolazione globale della specie nidifica al di là degli Urali, tanto che la frazione continentale risulta pari a meno del 5% di quella complessiva.

Nonostante una presenza censita e accertata – e probabilmente anche anteriore al 1994 – nell’area di confine italo-sloveno, con buone possibilità di espansione verso il vicino Veneto, la popolazione attuale di Allocco degli Urali nel nostro Paese è probabilmente ridotta a pochissime coppie, non valutate nell’esatta entità numerica. Pur se estremamente esigua, la popolazione italiana della specie riveste un grande interesse conservazionistico, insistendo sull’estremità occidentale dell’areale di nidificazione, ed quindi rilevante il ruolo del nostro Paese nella tutela della stessa a livello globale.

Le indagini degli ultimi anni – tra il 2004 e il 2008 – hanno comunque consentito di accertare la presenza di almeno una coppia nelle Valli del Natisone, nelle stesse aree dove era stata accertata la nidificazione negli anni Novanta. Si tratta peraltro del medesimo sito in cui è stato portato a termine con successo un progetto di ripristino dell’habitat consistito nella posa di alcune cassette nido: qui, nel 2008, è avvenuto il primo caso italiano di nidificazione di una coppia di Allocco degli Urali in una struttura artificiale.

Oramai accertata risulta anche la nidificazione nella Foresta del Cansiglio, al confine tra Veneto e Trentino, con presenza di almeno 2 o 3 coppie. Molto probabilmente la specie è presente anche in altre aree – sconosciute fino a poco tempo fa – delle Prealpi Carniche, nonché nel Tarvisiano. L’areale distributivo risulta in ogni caso limitato, per il momento, alla porzione alpina nord-orientale.