

ALZAVOLA
NOME SCIENTIFICO: Anas crecca
Placida e di corporatura grassottella, l’Alzavola è un’anatra dal piumaggio estremamente variegato e scintillante, che rivela la sua vera natura a contatto con l’acqua, dove si dimostra agile e veloce. Il suo mondo sono infatti gli stagni, le lagune e i corsi d’acqua a lento scorrimento. Chiassosa in compagnia dei suoi simili, diventa timida e silenziosa in presenza dell’uomo, che schiva nascondendosi tra i canneti che circondano gli specchi d’acqua. Qui, nel periodo della nidificazione, la femmina dedica tutte le sue attenzioni alla covata…
Stato di salute
L’Alzavola è ampiamente presente in Europa e mostra buone performance dal punto di vista del successo riproduttivo. Per questo è considerata in uno stato di salute favorevole, sia livello continentale sia nei territori dell’Unione europea. Situazione che non si presenta altrettanto rosea in Italia, dove la popolazione nidificante è piuttosto limitata e la specie è considerata in pericolo e inclusa nella Lista Rossa Nazionale. Un pericolo proveniente in gran parte dall’uomo, visto che l’Alzavola, è specie cacciabile.
Un quadro critico per la specie nel nostro Paese che emerge da un’analisi, anche sommaria, delle serie storiche. Se in Unione Europea, tra il 1970 e il 2000, la specie ha dimostrato stabilità tanto nel numero di coppie nidificanti quanto nel numero di individui svernanti – la popolazione “comunitaria” alla fine del millennio era stimata in 220-360mila coppie – in Italia la popolazione nidificante era invece formata da non più di 30-50 coppie, stima peraltro rimasta invariata nel decennio successivo. Eppure, l’intera area dell’Ue rappresenta un territorio di importanza primaria per la specie: tra il 24 e il 30% della popolazione del continente europeo e tra il 5 e il 24% della popolazione globale nidifica infatti nei territori dell’Unione europea, fenomeno da cui l’Italia è purtroppo in gran parte esclusa.
Nonostante la scarsità di individui è comunque possibile disegnare una mappa dei principali luoghi di nidificazione italiani. Negli anni Ottanta l’Alzavola era presente nella fascia umida costiera dell’Alto Adriatico, in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, in molte zone umide e paludose dell’Emilia-Romagna come il bosco della Mesola, le Valli di Argenta e di Marmorta, quelle di Comacchio e Mandriole nel Ravennate. Molto irregolari e localizzati i casi di nidificazione in Piemonte e Lombardia. In Toscana, sono stati registrati sporadici casi di riproduzione nelle vicinanze dei Laghi di Massaciuccoli e nelle paludi di San Rossore e Trasimeno (in Umbria), quindi Nazzano (nel Lazio). In Puglia, la nidificazione è concentrata nei pressi di Manfredonia (ex Daunia Risi), mentre nel resto della regione la popolazione della specie è frammentata e, in ogni caso, non sufficientemente conosciuta. La Lombardia, infine, registra una presenza sporadica e irregolare, con nidificazioni concentrate in poche zone quali Vione e l’Oasi di Bassone-Torbiere di Albate.
Discorso diverso se si considera la popolazione svernante. Tra 1991 e 2000, l’Alzavola è la terza specie più abbondante tra le anatre svernanti, con un massimo annuale di 92.967 individui registrato nel 2000. La specie presenta tuttavia livelli di distribuzione non uniformi: infatti, circa il 90% della popolazione che tra 1996 e 2000 ha svernato in Italia è concentrato in 56 siti, il 21% nella sola Laguna di Venezia, percentuale che eleva l’area a zona di importanza internazionale. La tendenza si conferma positiva anche nel periodo compreso tra 1998 e 2003, anni in cui si registra una popolazione ampia ed equamente distribuita. In generale le stime parlano di una popolazione svernante attuale compresa tra i 40mila e i 100mila individui.