BERTA MINORE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliBERTA MINORE

NOME SCIENTIFICO: Puffinus yelkouan
 

Signora del “mare nostrum”, l’intera popolazione globale di Berta minore vive, si riproduce e si sposta all’interno del bacino del Mediterraneo. Un mare diviso tra tre continenti e più stati, ed è forse per questo che le stime sulla consistenza effettiva delle popolazioni sono grossolane, come le misure per la sua tutela difficilissime da mettere in atto senza una stretta collaborazione tra tutti i Paesi coinvolti. Specialmente al di fuori del periodo riproduttivo, infatti, la Berta minore si sposta da un sito all’altro, da una porzione di mare aperto all’altra, infischiandosene dei confini e – anche – dei continui sforzi degli esperti per censire accuratamente le popolazioni…

Minacce

La Berta minore è un uccello esclusivamente pelagico, prevalentemente legato alle porzioni di acque costiere circostanti i siti di nidificazione. Isole e pareti rocciose sono i siti ideali in cui costruire il nido, e sono qui che si nascondono i rischi più importanti dal punto di vista della predazione al nido. Il ratto nero Rattus rattus  è abbondante in quasi tutte le isole che ospitano colonie della specie: solo per fare un esempio, nell’Isola di Tavolara il successo riproduttivo della Berta minore si è ridotto a zero nel 2006, ed è forte anche l’impatto dovuto alla presenza di gatti randagi, specie nei pressi delle colonie più accessibili.

Un tempo, anche l’uomo costituiva una grave minaccia diretta all’esito della nidificazione, raccogliendo spesso le uova della Berta minore a scopi alimentari. Più di recente pare che il danno più rilevante arrecato dalle attività umane alle colonie di questa specie dipenda dal turismo. Il notevole sfruttamento di aree anche a ridosso dei siti di nidificazione, oltre alla progressiva urbanizzazione di interi tratti di costa, hanno profondamente deteriorato gran parte dell’habitat riproduttivo della specie, anche dal punto di vista dell’inquinamento acustico e luminoso.

Le reti da pesca costituiscono un’altra minaccia importante per la Berta minore, e sono spesso causa diretta di mortalità. Altro fattore dirimente è la disponibilità di cibo, come dimostra la diminuzione del successo riproduttivo in quelle aree sottoposte a pesca intensiva (alici soprattutto) o inquinate in modo rilevate a causa di perdite o sversamenti di idrocarburi.

Attualmente, sono i predatori introdotti – ratti, cani e gatti –  e più moderatamente quelli naturali – rapaci e gabbiani – il rischio principale per la specie. Anche il rischio di finire nelle reti da pesca, l’impoverimento della “disponibilità trofica” delle acque, l’inquinamento e il disturbo diretto presso i siti di nidificazione costituiscono minacce gravi, e in grado di incidere in generale sulla stabilità delle popolazioni, mentre i vari predatori sembrano avere effetti ancor più drammatici seppure, il più delle volte, circoscritti a singole annate o colonie.