BIANCONE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliBIANCONE

NOME SCIENTIFICO: Circaëtus gallicus
 

Grande quanto un’Aquila, noto per essere un astuto “cacciatore di serpenti”, il Biancone fa la comparsa sui nostri cieli con l’arrivo della primavera. Un viaggio lungo, che parte dall’Africa subsahariana, fino alle “Colonne d’Ercole”, lo Stretto di Gibilterra, porta d’Europa che il Biancone utilizza per raggiungere i nostri cieli. Tra i punti di passaggio più importanti d’Italia c’è il Parco del Beigua, nel genovese, in cui ogni anno si organizza un vero e proprio “Biancone-Day” per salutare l’arrivo del rapace…

Stato di salute

Stabile in Italia nell’ultimo ventennio, la popolazione di Biancone mostra però un trend piuttosto differente per aree, con locali incrementi o decrementi. I dati restituiscono comunque l’idea di un moderato incremento della popolazione complessiva, passata dalle circa 140 coppie degli anni Settanta alle attuali 350-400.

Di queste, ben 2-300 nidificano sull’arco alpino, con la popolazione delle Alpi Occidentali che appare attualmente in fase di massima espansione, anche se questa potrebbe non essere duratura a causa della riforestazione e della progressiva scomparsa delle aree aperte. Meno diffusa ma comunque stabile sul resto delle Alpi, con popolazioni ridotte mediamente a meno di 10 coppie, mentre più a sud la popolazione principale è quella Toscana, che comprende 30-70 coppie divise tra Maremma e Colline Metallifere.

Altra importante area di nidificazione è la Murgia apulo-lucana, con una popolazione stimata di poco inferiore alle 40 coppie. Anche Sicilia e Calabria ospitano una popolazione di Biancone, seppure ridotta a poche unità, ma fortunatamente, almeno per quanto riguarda la Calabria, in leggera ripresa.

Il Biancone predilige climi caldi e relativamente asciutti. Questo per reperire più facilmente il proprio “piatto” preferito, ossia i serpenti, facili da avvistare in ambienti steppici, praterie, brughiere alternati a zone boscate. Solo nella parte più meridionale dell’areale di nidificazione predilige ambienti completamente aridi, spesso pietrosi o sabbiosi, pur necessitando di grandi alberi – di solito sempreverdi – per nidificare.