BIGIARELLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliBIGIARELLA

NOME SCIENTIFICO: Sylvia curruca
 

La Bigiarella è difficilmente osservabile per via del suo comportamento schivo: si muove tra arbusti e alberi rimanendovi il più delle volte nascosta, anche quando cerca il cibo. Per il resto, si tratta di una specie particolarmente “attiva”, in continuo movimento: il volo abitualmente è breve, furtivo, vicino alla vegetazione. Anche durante le migrazioni, la Bigiarella viaggia spesso “in solitaria”. Da ricordare, poi, una curiosità: questa specie ha dato il nome anche a un aliante monoposto prodotto dall’azienda italiana Bonomi negli anni Trenta, il “Bonomi Bigiarella”, appunto, che ha ottenuto il primato nel volo veleggiato, appena 2 ore e 40 minuti.

 

Ordine: Passeriformes   Famiglia: Sylviidae

La Bigiarella ha una lunghezza di 12,5-13,5 centimetri e un’apertura alare di 19-21 cm, mentre il peso di solito non supera i 14 grammi. Maschio e femmina sono molto simili e presentano una colorazione prevalentemente bruna, con il capo grigio sfumato in tonalità più scure nella zona attorno all’occhio. La gola è bianca e sfuma verso il bianco-sporco di petto, addome e ventre; fianchi e spalla sono anch’essi bruni e virano verso le tonalità più chiare di petto e ventre, mentre la parte posteriore del ventre, prima della coda, presenta una colorazione candida uniforme. Completa il quadro il becco nerastro, sfumato di azzurro alla base, mentre le zampe tendono al bruno-scuro o al nero. I giovani in autunno somigliano moltissimo agli adulti, differenziandosi solo per una sottile stria bianca che parte dal becco, passa sopra l’occhio e sfuma verso la nuca.

In Europa occidentale e centrale, parte del Caucaso e Siberia è presente la sottospecie nominale curruca curruca , mentre numerose altre sottospecie abitano le regioni asiatiche. In Italia la Bigiarella è nidificante e migratrice, con distribuzione limitata all’arco alpino.

Come nidificante, la specie predilige le medie e alte latitudini del Paleartico, nelle fasce continentale, temperata, steppica e boreale, per lo più a bassa quota nella porzione settentrionale dell’areale e ad alta quota in quella meridionale, raggiungendo e talora oltrepassando il limite superiore della vegetazione arborea. Sulle Alpi predilige boscaglie, anche ai margini di torrenti o scarpate, canaloni di valanghe colonizzati da cespugli, radure cespugliate o altri arbusteti. Sulle Alpi italiane occupa una fascia altitudinale tra 1.100 e 2.350 metri, verso il limite superiore delle conifere e nella fascia di transizione ad arbusti contorti.

Prevalentemente insettivora, la Bigiarella può – prima di intraprendere il viaggio della migrazione verso l’Africa – alimentarsi anche con frutti e bacche. Tipicamente, il nido è costruito con erba secca, foglie e bozzoli, di solito in zone montane tra boschi ricchi di cespugli e siepi. Le uova – di solito 5, biancastre e punteggiate di macchie più scure – vengono covate da entrambi i genitori per 11-13 giorni. I pulcini nascono tra giugno e luglio e restano al sicuro nel nido per circa 10-13 giorni dopo la schiusa.

Prospettive

La Bigiarella risulta, attualmente, non molto studiata in Italia. Sulla base delle conoscenze disponibili – che andrebbero comunque approfondite con studi più estesi su autoecologia, biologia riproduttiva e dinamiche di popolazione – si può proporre un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) su scala locale pari a 4 coppie per 10 ettari.

Una volta incrementate le conoscenze sull’ecologia della specie, tale valore potrebbe essere meglio declinato in funzione dei diversi tipi di ambienti idonei quali arbusteti e boscaglie montane a diversa composizione e struttura vegetazionale e floristica. Ad oggi, i valori di densità rilevati vanno dalle 2,4-2,9 coppie per kmq della Val d’Aosta in boschi misti di larici e abeti alle 1,4 coppie per kmq del Verbano, fino ai 4 cantori per 10 ettari in val Camonica e alle 2,4 coppie per 10 ettari in provincia di Verona.

Potenzialmente importanti per la conservazione della specie sono poi le condizioni riscontrate durante lo svernamento in Africa e l’idoneità dei siti lungo il viaggio della migrazione da e per i quartieri riproduttivi. Data la rilevanza del nostro Paese come area di sosta e alimentazione per le popolazioni centro e nordeuropee in migrazione, andrebbero dunque tutelati i principali siti noti di presenza per preservarne l’idoneità a questa ed altre specie migratrici.

Mancano allo stesso tempo conoscenze approfondite sugli effetti che le condizioni riscontrate nei quartieri di svernamento o durante la migrazione provocano sulla popolazione italiana nidificante. Fondamentale appare comunque, in linea generale, preservare in buono stato gli arbusteti montani e alpini che rappresentano formazioni essenziali per la specie.

Minacce

Come accade per altre specie legate agli ambienti montani, le coppie insediate alle quote meno elevate possono essere negativamente influenzate dall’evoluzione spontanea della vegetazione da ambienti arbustivi verso boschi e foreste. Le coppie che occupano cespuglieti propriamente alpini sono meno soggette a questa potenziale minaccia.

Ciononostante, lo stato di conservazione della Bigiarella in Italia appare più favorevole rispetto ad altre specie con esigenze ecologiche e ambientali simili. Il successo riproduttivo della popolazione italiana è pari a 2,8 giovani involati per nido, leggermente superiore alla media registrata nel Regno Unito (2.6) e notevolmente migliore rispetto alle percentuali rilevate in Germania e Russia.

In Italia, la fascia altitudinale preferita dalla specie va, sulle Alpi, dai 1.100 ai 2.350 metri, con massimi di presenza tra i 1.400-1.500 e il limite superiore delle conifere, dove queste ultime cedono il passo ad arbusti contorti. Riguardo alle altre potenziali minacce per la specie, va rilevato come nel Regno Unito ben il 74,2% dei fallimenti nella riproduzione sia causato da predazione, il 19,4% da abbandono, il 3,2% da sfalcio.

Stato di salute

La Bigiarella è attualmente classificata come sicura nell’Unione europea, con stato di conservazione favorevole anche a livello continentale. Nel complesso, si registra stabilità della popolazione nidificante nell’Unione europea sia nel periodo 1970-1990 sia nel decennio 1990-2000. La popolazione dell’Ue è stimata in 1.400.000-2.800.000 coppie, pari al 29-36% della popolazione continentale della specie e a una frazione compresa tra il 5% e il 24% di quella globale.

La popolazione italiana viene valutata invece in 10.000-40.000 coppie e appare soggetta a fluttuazione, con stabilità o decrementi locali. I dati rilevati dal progetto MITO2000 per il periodo 2000-2009 indicano una tendenza generale incerta.

Le popolazioni nidificanti nell’Europa nord-occidentale migrano passando attraverso le regioni settentrionali prealpine del nostro Paese. Lo testimonia la distribuzione degli inanellamenti, che vedono i numeri più elevati proprio tra Lombardia e Friuli. Ben più scarsi i valori censiti a sud degli Appennini, dove prevalgono comunque siti costieri e insulari. Il nostro Paese riveste dunque un ruolo fondamentale nella migrazione della specie, che utilizza i siti dislocati lungo la penisola per prepararsi al lungo volo verso il vicino oriente e, quindi, le aree di svernamento africane.

Ad oggi, non è stato redatto un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie. La Bigiarella non è considerata nella Lista Rossa Nazionale. Risulta, inoltre, specie protetta in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92).

Semaforo

Lo stato di salute della Bigiarella in Italia appare più favorevole rispetto a quello di altre specie legate ad ambienti simili e anche i dati sul successo riproduttivo indicano, per il nostro Paese, valori confortanti. Mancano tuttavia dati approfonditi sul reale trend della popolazione nidificante e sugli effetti che hanno su questa popolazione le variazioni meteoclimatiche ed ambientali riscontrate nei siti africani di svernamento.

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range* Stabile Favorevole
Popolazione Trend sconosciuto, fluttuazioni Sconosciuto
Habitat della specie Probabilmente stabile nel complesso Favorevole
Complessivo   Favorevole

*Variazione della popolazione negli anni

Canto

Piuttosto elusiva e quasi sempre nascosta tra i rami, la Bigiarella tradisce la propria presenza con il canto territoriale, emesso mentre si sposta in volo da un cespuglio all’altro.