CINCIA BIGIA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
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Specie protette dalla Direttiva UccelliCINCIA BIGIA

NOME SCIENTIFICO: Poecile palustris
 

La Cincia bigia, fino al 1.800 non distinta dalla Cincia alpestre, è una specie strettamente sedentaria ma ha esigenze spaziali piuttosto importanti. Per vivere necessita, infatti, di formazioni boschive di almeno 4-5 ettari di estensione, con alberi ricchi di cavità utilizzate per la nidificazione. Quest’ultimo aspetto è di cruciale importanza: per permettere alla Cincia bigia di prolificare è necessario siano presenti molte cavità di questo tipo, dal momento che occupa il livello gerarchico più basso nella comunità dei nidificanti in cavità ed è quindi costretta a utilizzare quelle lasciate libere dalle altre specie.

Stato di salute

Il suo status di conservazione viene valutato sfavorevole a livello europeo e nell'Unione. Pur essendo risultata stabile nel periodo 1970-1990, nel decennio 1990-2000 malgrado la stabilità mantenuta in buona parte dei Paesi la specie è segnalata in declino in Francia – dove è presente una parte considerevole della popolazione continentale – e in altri Paesi dell'Europa nord-occidentale, per un decremento complessivo superiore al 10%.

La popolazione nidificante dell'Ue è stimata in 1.400.000-3.200.000 coppie e corrisponde alla metà (47-53%) della popolazione europea complessiva (stimata in 3.000.000-6.000.000 coppie) e a una frazione compresa tra il 5 e il 24% della popolazione globale della specie. La popolazione italiana è stimata in 30.000-100.000 coppie. Nel nostro Paese è una specie non cacciabile ai sensi della legislazione venatoria (Art. 18, 157/92). La popolazione siciliana (P. p. siculus ) è inserita nella Lista rossa nazionale e valutata “in pericolo in modo critico” per la sua estrema localizzazione e la popolazione complessiva numericamente ridotta.

In Italia si riproduce in aree della catena alpina, ove presenta una distribuzione discontinua, soprattutto nel settore centrale. Procedendo verso meridione, la distribuzione segue la dorsale appenninica, avvicinandosi alla costa solamente sui Monti della Tolfa, nell'alto Lazio, sul Gargano in Puglia e sulla Costiera Amalfitana in Campania. Si nota una notevole rarefazione procedendo verso sud, tanto che in Calabria è presente con popolazioni apparentemente isolate e in Sicilia solo sui Monti Nebrodi.