CIVETTA NANA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliCIVETTA NANA

NOME SCIENTIFICO: Glaucidium passerinum
 

Piccoli roditori e uccelli hanno molto da temere dalla Civetta nana. La più piccola Civetta europea, come dice il nome, eppure cacciatrice estremamente abile, nonché dotata di una vista acutissima che le permette di volare senza problemi durante la notte. Oltre alla grande agilità, le sue ridotte dimensioni le danno un altro vantaggio, ossia quello di poter usufruire di una notevole varietà di nidi. Essendo poco avvezza, come altri rapaci, a costruirselo per proprio conto, non di rado la Civetta nana sceglie una cavità lasciata libera da un Picchio…

Minacce

Intollerante al disturbo umano, specialmente durante il periodo riproduttivo, la specie ha sofferto e soffre per l’abbattimento delle piante in cui siano presenti cavità naturali o vecchi nidi di Picchi. Attività di gestione forestale intensiva possono minacciare o comunque fortemente limitare la presenza della specie a livello locale.

È invece la disponibilità di cibo ad influenzare grandemente il successo riproduttivo della Civetta nana, che non supera i 0,5-0,6 giovani involati per coppia sulle Alpi centro-occidentali, 0.2-0,3 nella Foresta del Cansiglio e in altre località del vicino Alto Adige. Estremamente dipendente dalle formazioni arboree mature di conifere – o miste – la Civetta nana può beneficiare in modo particolare della presenza non solo di cavità naturali o artificiali come le cassette nido, dimostrando di rispondere bene ad interventi di tutela e ripristino dei siti di nidificazione.

In inverno la specie può anche abbandonare i boschi strutturati – necessari per la costruzione del nido – e tollerare aree a più elevata presenza umana. Resta comunque un profondo legame di questa specie – di cui andrebbero in ogni approfonditi i fattori in grado di influenzare e limitare il successo riproduttivo – con i grandi boschi alpini, purtroppo soggetti a elevata pressione antropica sia per attività di gestione forestale intensiva sia a causa dell’elevato sfruttamento a fini turistici.

Numericamente ancora ridotta, la popolazione di Civetta nana nel nostro Paese soffre tuttora della mancanza di una diffusa sensibilità rispetto a una gestione forestale di tipo “naturalistico”, più in linea con le esigenze ecologiche di questa specie. Tanto più che, a differenza di altri rapaci, la Civetta nana dipende strettamente dal bosco sia per la caccia sia, soprattutto, per la costruzione del nido. È infatti rarissimo osservare questa specie a terra, mentre le stesse cavità o cassette nido vengono utilizzate dalla Civetta nana non solo per la riproduzione ma anche per l’accumulo di scorte di cibo da consumare durante la stagione fredda.