COMBATTENTE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliCOMBATTENTE

NOME SCIENTIFICO: Philomachus pugnax
 
Semaforo N.C.

Due sono le caratteristiche principali di questa specie. La complessa gestione del territorio da parte dei maschi e l’estrema varietà del piumaggio, che va in qualche misura di pari passo. I “maschi dominanti” più scuri difendono in tutti i modi – combattendo, appunto – il sito di riproduzione dagli altri maschi, definiti “maschi satelliti”, più chiari e dotati di un collare di piume bianco. Ma la strategia “militare” non si ferma qui. Gli stessi maschi satelliti si spostano da un sito all’altro, stringendo occasionali alleanze con i maschi dominanti…

Stato di salute

Considerata vulnerabile in Europa, la specie ha conosciuto un largo declino sia in epoca storica che in periodi più recenti. Attualmente lo stato di conservazione del Combattente risulta sfavorevole sia entro i confini dell’Unione Europea sia su scala continentale, causato da bonifiche e altri cambiamenti ambientali sfavorevoli alla specie verificatisi negli ambienti umidi di aree pianeggianti, favoriti per la nidificazione.

Pur essendo molto più consistente la frazione di popolazione che sceglie di svernare oltre i confini dell’Unione europea, è stato accertato che ogni anno almeno 3mila coppie di Combattente scelgono l’Europa meridionale per trascorrere la stagione fredda, di cui soltanto poche decine si fermano in Italia per tutto l’inverno. Nel 1986 era stimata una popolazione svernante pari a circa 50 individui, poi divenuti 53, di cui 4 nel Delta del Po, 19 nelle saline di Cervia, 30 alle saline di Margherita di Savoia.

Una frazione molto ridotta di una popolazione che a livello comunitario, nonostante il continuo decremento registrato negli ultimi decenni conta attualmente 51-71mila coppie, pari a non più di un quarto di quella continentale complessiva, stimata in 200-510mila coppie, corrispondente, anche in questo caso, a una frazione di poco inferiore al 25% della popolazione globale della specie.

Tornando all’Italia, le stime sul contingente svernante prodotte verso la fine degli anni Ottanta sono state successivamente riviste al rialzo, con una media di 85 individui svernanti in 13 siti tra il 1991 e il 1995, e un picco massimo di 171 individui registrato nel 1999. Tra i siti censiti, quello più importante è certamente la salina di Cervia, mentre tra le altre aree le uniche frequentate con regolarità vanno da Margherita di Savoia al Golfo di Cagliari e ai Laghi Pontini.