GRU - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliGRU

NOME SCIENTIFICO: Gru grus
 
Semaforo N.C.

Per dimension, simile alla Cicogna e all’Airone cenerino, la Gru è il simbolo dell’eleganza. Come tale, si mostra per le sue dimensioni imponenti, per il lucente piumaggio cenerino, per la buffa coda su cui campeggia un ciuffo di piume più scure. Grande “volatore”, dalla postura inconfondibile, la si può osservare in primavera mentre raggiunge l’Italia. Si narra che nidificasse regolarmente in Veneto, fino a metà dell’Ottocento. Ora non più: per la Gru l’Italia è quasi esclusivamente un luogo di passaggio, tramite il quale raggiungere i lontani quartieri africani di svernamento…

Prospettive

Alcuni episodi negativi fanno riflettere sulle condizioni in cui versa la specie nel nostro Paese, anche limitatamente alle aree utilizzate semplicemente come sosta temporanea, prima di ripartire per i quartieri di svernamento. Nel novembre 2004, ad esempio, un gruppo di ben 57 individui è stato trovato morto nei pressi del Lago di Conza, in provincia di Avellino.

Al di là di questo singolo caso, dalle cause tuttora sconosciute, è sicuramente importante, ai fini della conservazione della specie, tutelare le principali località di sosta e svernamento, mantenendole in condizioni idonee a sopportare la presenza dei numerosi stormi che raggiungono il nostro Paese in autunno. Va da sé la necessità di limitare al massimo il disturbo antropico in queste aree, vigilando anche sull’inquinamento dei siti e sull’eccessivo accumulo di pesticidi nelle aree circostanti.

Pur non essendo agevole stabilire precise indicazioni di conservazione – ed essendo allo stesso tempo scientificamente impossibile proporre un Valore di Riferimento Favorevole (FRV), trattandosi di una popolazione migratrice e occasionalmente svernante – non è difficile individuare quelli che sono i “punti di sosta” da tenere sotto controllo. Durante la migrazione, infatti, la Gru utilizza siti ben definiti – e di solito sempre gli stessi – per riposarsi e ricercare di cibo.

Anche le campagne con alberi sparsi in cui la specie è solita avventurarsi in inverno sono abbastanza note e circondano di solito le aree umide utilizzate, come semplici “dormitori”. È qui che – limitatamente al nostro Paese – la Gru può imbattersi nel pericolo più importante, ossia l’avvelenamento da pesticidi.