MIGLIARINO DI PALUDE
NOME SCIENTIFICO: Emberiza schoeniclusTra le numerose specie che popolano le aree umide del paese, il Migliarino di palude è una delle più comuni, soprattutto in inverno. Minuto e all’apparenza delicato, è riconoscibile nella stagione riproduttiva per la livrea nuziale del maschio – in particolare sul capo – bianca e nera, con il collare e due ciuffi bianchi ai lati del becco, che gli conferiscono un aspetto particolarmente elegante. In inverno, per osservarlo occorre appostarsi tra i canneti, sulle rive di uno stagno, in ambienti agricoli incolti o sulle sponde di un corso d’acqua; qui è possibile avvistarlo mentre si posa sulle canne più alte o resta appollaiato sui rami più sottili. Come gran parte degli “abitanti” delle zone umide, la specie ha sofferto negli ultimi anni della graduale diminuzione di habitat idonei, pur dimostrando buone doti di adattabilità…
Ordine: Passeriformes Famiglia: Emberizidae
Passeriforme di piccole dimensioni, il Migliarino di palude misura circa 15 cm ed è ricoperto in gran parte da penne castane, striate sul dorso. Differenze tra i due sessi sono evidenti nella parte superiore del corpo, e si fanno più marcate durante la stagione riproduttiva: in questo periodo infatti, nel maschio, cappuccio e coda, generalmente grigi, diventano neri, mentre nella femmina il capo è marrone scuro con collarino e sopraccigli chiari. Caratteristico in entrambi è il becco tozzo, a forma conica, tipico di specie granivore che si cibano di grano e sementi.
Largamente diffuso con diverse sottospecie, questo Zigolo – come vengono comunemente definite le specie della famiglia degli Emberizidi – ha un vasto areale che comprende Europa, Asia e Nord Africa. In Italia presenta popolazioni nidificanti, parzialmente sedentarie, ma anche migratorie e svernanti. Tipico degli ambienti palustri, come suggerisce il nome italiano, il Migliarino vive prevalentemente nelle zone umide tra stagni e canneti; durante l’inverno diviene gregario e, prendendo parte a gruppi misti, frequenta anche le aree agricole, in special modo quelle incolte.
Tuttavia l’habitat ideale del Migliarino di palude è costituito da canneti e acquitrini, dove tra aprile e luglio costruisce un nido a forma di coppa, composto da sostanze vegetali. Nidifica sul terreno o a pochi centimetri da terra, nel folto della vegetazione, tra le canne o i rovi, dove la femmina depone 4-5 uova che cova per circa due settimane.
L’ambiente paludoso frequentato dal Migliarino costituisce un’ottima fonte di approvvigionamento per la specie, ghiotta dei semi che si sviluppano in queste zone. Oltre che delle granaglie dei terreni umidi, si nutre anche di piante erbacee e di arbusti, senza però disdegnare gli insetti e i molluschi, come vermi e lumache, di cui si ciba soprattutto nei mesi caldi.
Il Migliarino di palude è una specie poco studiata in Italia e le scarse conoscenze a disposizione non sono uniformi, essendo generalmente relative a situazioni locali. Tuttavia, sulla base dei dati disponibili è stato comunque possibile determinare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV). In base ai calcoli effettuati, è stata stimata una densità minima necessaria alla persistenza della specie pari a 5 coppie ogni 10 ettari.
Mancano in ogni caso indagini più approfondite relativamente all’ecologia e alla biologia riproduttiva della specie, nonché dati più accurati sui parametri demografici e sull’andamento delle popolazioni. Ciononostante, dal momento che le esigenze ecologiche del Migliarino di palude sono note, è possibile formulare alcune ipotesi in grado di favorire la persistenza della specie.
Il Migliarino di palude si distribuisce nelle zone acquitrinose, ai margini di specchi d’acqua, fiumi o torrenti, in presenza di vegetazione palustre, dove si nutre di semi e molluschi: una corretta gestione delle zone umide e degli ambienti paludosi, luoghi di riparo e nidificazione della specie, appare quindi indispensabile.
Particolarmente importante è poi il monitoraggio della struttura e della dinamica delle popolazioni. Il Migliarino di palude è infatti abbondantemente studiato attraverso pratiche di inanellamento, soprattutto sulle popolazioni migratrici, ma mancano ancora studi estesi da cui poter ricavare dati statisticamente significativi sullo stato di conservazione della specie.
Attualmente classificata come specie in declino nel territorio dell’Unione europea, il Migliarino di palude gode invece, a livello continentale, di uno stato di salute nel complesso favorevole. La popolazione europea della specie è di fatto abbastanza consistente, nonostante un calo abbia interessato la popolazione nidificante dell’Unione europea nel periodo tra il 1970 e il 1990 e ancora, successivamente, nel decennio 1990-2000.
Tra i paesi del Mediterraneo, l’Italia è quello che ospita il maggior numero di individui della specie, benché il Migliarino di palude sia presente con una quantità di coppie piuttosto limitata in quasi tutti i siti di nidificazione, con poche eccezioni rappresentante principalmente da alcune zone umide di Lombardia e Veneto. Dal punto di vista numerico, la popolazione nazionale si è comunque mostrata costante nel periodo tra il 1990 e il 2000.
Nel nostro Paese il Migliarino di palude occupa habitat umidi e stagnanti, dominati da una densa vegetazione. Nonostante la predilezione per l’ambiente palustre, a cui è legato principalmente per la tipica flora più che per la presenza di acqua, dopo il periodo riproduttivo può spostarsi anche in ambienti più asciutti e aperti, come i campi coltivati e le praterie.
Il progressivo degrado o la non corretta gestione delle zone umide, dimora principale del Migliarino di palude, rappresenta un serio pericolo per la conservazione della specie, la cui sopravvivenza dipende strettamente da questi ambienti soprattutto durante la stagione riproduttiva. Le potenziali minacce si concretizzano quindi proprio nella cattiva gestione delle aree di nidificazione e possono tradursi in azioni di disturbo come eccessive operazioni di falciatura nei siti riproduttivi, interventi invasivi sulle rive dei fiumi o inquinamento delle acque. Inoltre, pur essendo la specie protetta dalla legislazione venatoria, va tenuto presente il pericolo rappresentato dal bracconaggio.
Diffuso alle medie latitudini dei territori eurasiatici, il Migliarino di palude è distribuito con numerose sottospecie in Europa, Asia, e Africa del nord ed è uno dei Passeriformi più comuni tra quelli che soggiornano nelle aree umide italiane durante l’inverno.
La popolazione europea della specie è piuttosto consistente: comprende tra 4,8 e 8,8 milioni di coppie nidificanti ed è considerata generalmente stabile. La popolazione sul territorio dell’Unione europea si attesta invece tra 1,8 e 3,7 milioni di coppie, mentre per l’Italia se ne contano tra le 50 e le 100mila.
La popolazione italiana costituisce dunque circa l’1% di quella complessiva continentale e poco meno del 3% di quella dell’Europa “comunitaria”. Distribuita per lo più nelle regioni settentrionali della nostra Penisola, la presenza più consistente è stata rilevata in particolare in Pianura padana, dove si registra una distribuzione continua della specie soprattutto lungo i principali corsi fluviali e i laghi.
Abbondante è poi anche il flusso migratorio del Migliarino di palude, che durante la stagione rigida abbandona le aree più settentrionali per svernare nei Paesi dell’Europa meridionale, tra cui l’Italia, insediandosi nei canneti o nelle pianure erbose. La popolazione italiana è pertanto interessata da un discreto incremento durante i mesi più freddi, quando massicci contingenti della specie raggiungono gli ambienti umidi della nostra Penisola utilizzandoli quali siti di svernamento o sosta.
Non inclusa nella Lista Rossa Nazionale, la specie, nel nostro Paese, risulta protetta dalla legislazione venatoria (157/92). Non è stato redatto un Piano d’azione Nazionale o Internazionale sulla specie.
Benché il trend demografico del Migliarino di palude sia in gran parte sconosciuto, sono state raccolte prove sufficienti circa recenti cali della popolazione italiana, dopo anni di complessiva stabilità. Rispetto all’habitat, le zone umide idonee per la riproduzione appaiono in generale stabili, mentre più a rischio sono le aree coltivate in cui il Migliarino di palude si rifugia durante la stagione fredda, in particolare a causa dell’intensificazione delle pratiche agricole nelle aree marginali. La non sufficiente conoscenza delle popolazioni, unita alle contrazioni registrate di recente a livello locale, suggerisce la necessità di mettere in atto alcune azioni di conservazione, a cominciare da una corretta gestione delle zone umide e in particolare degli ambienti palustri marginali abitualmente frequentati dalla specie.
Fattore | Stato di salute | Stato di conservazione |
Range | Verosimilmente stabile | Favorevole |
Popolazione | Trend in diminuzione | Cattivo |
Habitat della specie | Variazioni sconosciute | Cattivo |
Complessivo | Cattivo |
*Variazione della popolazione negli anni
Il canto del Migliarino di palude è un gradevole cinguettio a tre sillabe, simile a un sibilo leggero, più strascicato sul finale. Breve e non particolarmente acuto, il canto si può udire soprattutto d’estate, tra i giunchi del canneto.