MIGNATTINO COMUNE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliMIGNATTINO COMUNE

NOME SCIENTIFICO: Chlidonias niger
 

Coda biforcuta, becco nero e sottile. Il Mignattino prende il nome dal suo “piatto” preferito, secondo la tradizione, le “mignatte”, cioè le sanguisughe. In effetti, questo uccello predilige le acque interne, le paludi e gli stagni, dove questo e altri invertebrati acquatici proliferano. In Italia è tuttavia rarissimo, e localizzato in un’area della Pianura Padana a nord del Grande Fiume, tra la Dora Baltea e il Lago Maggiore…

 

Ordine: Charadriiformes   Famiglia: Sternidae

Quasi tutte le coppie nidificanti di questa specie, negli ultimi anni, sono state “registrate” in Piemonte, in quell’area che dal Lago Maggiore scende fino a sfiorare l’alto corso del Fiume Po. Il Mignattino, che oltre all’Europa e all’Asia abita anche le Americhe con una particolare sottospecie, si distingue dai “cugini” per la vistosa coda biforcuta, il piumaggio nerastro, il becco nero pece, così come la parte superiore del capo.

Pianure a bassa quota, ricche di acqua, sono il suo habitat prediletto. Predilige acque dolci, occasionalmente salmastre, piuttosto profonde e non circondate da terreni scoscesi o troppo ricchi di vegetazione d’alto fusto. Piccoli stagni, laghi, fossi e canali con ricca vegetazione acquatica, anse di fiumi, paludi, prati allagati sono il luogo ideale in cui costruire il nido, mentre paludi costiere, foci di fiumi o acque salmastre sono frequentati solamente al di fuori del periodo di nidificazione.

Da non perdere, per l’osservatore, sono le “danze d’amore” di questo uccello, che non disdegna – anzi, che in linea di massima preferisce – strati vegetali galleggianti o altri elementi instabili per costruire il nido. Questo rituale di corteggiamento viene di solito portato a termine dal maschio portando un pesce nel becco, e danzando – emettendo il tipico richiamo – attorno alla femmina. I primi nidi di Mignattino comune si riempiono di uova (non più di due o tre) solo a primavera inoltrata.

Le risaie del vercellese rappresentano attualmente il principale, se non unico, areale di presenza per la specie, un tempo diffusa anche nella vicina Novara e in altre aree della Pianura Padana centro-occidentale. Purtroppo, metodi non corretti nella coltivazione del riso possono mettere a repentaglio il futuro di questa specie, ed è per lo stesso motivo che il Mignattino comune ha abbandonato gran parte dei siti storici nei quali fino agli anni Sessanta nidificava.

Prospettive

Attualmente, la specie risulta particolarmente legata, in Italia, all’ambiente risicolo. La maggior parte delle nidificazioni avvenute negli ultimi decenni sono infatti relative all’area delle risaie nelle province di Vercelli e Novara. Proprio dalla gestione di questi ambienti sono dipesi i locali incrementi o decrementi registrati, nonché gli spostamenti delle colonie che hanno cercato habitat migliori in seguito alla totale o parziale modifica delle pratiche agricole tradizionali di coltivazione del riso.

Non molto studiata, la specie necessita comunque di un monitoraggio più approfondito, nonché di essere indagata nel dettaglio per quanto riguarda ecologia, biologia riproduttiva e dinamica di popolazione. Questi studi andrebbero condotti mettendo in stretta relazione i risultati con le pratiche colturali risicole, in modo tale da creare una relazione scientificamente fondata tra determinate pratiche colturali e un buon andamento della popolazione nidificante di Mignattino comune.

Non risulta agevole, per la mancanza di essenziali parametri demografici e riproduttivi, il calcolo di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la specie. Risulta comunque utile proporre alcune indicazioni per la conservazione, che valgono per questa come per altre specie coloniali: la tutela dei siti di nidificazione dalle alterazioni – specialmente antropiche – e l’intervento diretto per il ripristino di aree idonee.

La vita del Mignattino comune è comunque legata, almeno in Italia, alle are risicole. Per questo sia gli studi sia gli interventi conseguenti dovranno essere orientati all’affermazione di metodi per la coltivazione del riso compatibili con le esigenze ecologiche di questa specie.

Minacce

È molto difficile interpretare il trend di questa specie che, pur avendo conosciuto un certo decremento e spostamento del baricentro dell’areale di presenza da est verso ovest, risulta tuttora particolarmente complesso. Ai decrementi di popolazione e areale registrati in passato, infatti, si è accompagnata una modesta ripresa verso la fine degli anni Novanta, seppure limitata al Piemonte e in particolare al vercellese.

Come nel caso di altre specie simili, il Mignattino soffre anzitutto per la propria dipendenza da un habitat facilmente degradabile dall’attività umana. In particolare, l’abitudine di nidificare in risaia rende il Mignattino comune piuttosto vulnerabile. Non a caso, nella Valle Padana occidentale, il cambiamento dei tradizionali sistemi di coltivazione del riso avvenuto alla fine degli anni Sessanta ha causato il totale abbandono dei siti storici di nidificazione.

Questo il caso di Novara, dove la specie è scomparsa tra il 1968 e il 1970, e anche di altre aree della Pianura Padana dove la risicoltura tradizionale è stata del tutto abbandonata o modificata in modo sostanziale. Anche altri ambienti umidi di principio idonei per la specie hanno sofferto profonde modificazioni che hanno fatto diventare sempre più rara la presenza di habitat adatti per la specie.

Altro problema, è un tasso di successo riproduttivo particolarmente basso, con una dimensione media della covata pari a 2,39 uova e tendenzialmente inferiore a quelle rilevate nelle aree di nidificazione del centro Europa.

Stato di salute

Nel 2000, in Italia, le coppie censite di Mignattino comune non superavano le 150-200 unità. La specie risulta peraltro in declino nell’intera Unione Europea, che pure ospita una popolazione pari a 13-19mila coppie. Una frazione comunque molto modesta, quest’ultima, rispetto alla popolazione continentale, che potrebbe raggiungere anche le 170mila coppie e rappresentare quindi un quarto della popolazione globale della specie.

Nell’Unione Europea, il declino della specie prosegue inesorabile da 40 anni, senza dare segno di essersi arrestato anche nell’ultimo decennio del secolo scorso. Tutelato dalla Direttiva Uccelli, il Mignattino comune è considerato “in pericolo critico” dalla Lista Rossa Nazionale e particolarmente protetto, in Italia, dalla legislazione venatoria.

Pari a poco più dell’1% nell’Ue, a una frazione irrilevante della popolazione continentale complessiva, la popolazione italiana di Mignattino comune vive e nidifica, nella sua totalità o quasi, in Piemonte. Nel 2004, in particolare, le 120 coppie censite nel vercellese corrispondevano alla totalità delle nidificazioni accertate in Italia. Diversa la situazione nei primi anni Ottanta, quando la specie era presente anche nel mantovano e in Emilia-Romagna, oltre al pavese, che ha visto la scomparsa progressiva delle colonie già dagli anni Sessanta e terminate con la totale estinzione a livello locale, sul finire degli anni Ottanta.

Particolarmente diversificata, per contro, la provenienza degli uccelli ricatturati in Italia in seguito a inanellamenti avvenuti all’estero. I maggiori siti di provenienza sono concentrati nell’Europa settentrionale e orientale: Paesi Bassi, Germania, Polonia, Lituania, Ungheria e Slovacchia.

Semaforo

Soggetta a vistose fluttuazioni, la popolazione di Mignattino comune è attualmente piuttosto ridotta, sia in termini assoluti sia di areale. La quasi totalità delle nidificazioni è ad oggi limitata al solo Piemonte, anzi, al solo vercellese. A questo si aggiungono frequenti spostamenti delle colonie, che hanno abbandonato l’intera area padana centrale, e anche la provincia di Novara, un tempo sito storico di presenza. Tutti fattori che inducono a riflettere su uno stato di conservazione che attualmente si presenta notevolmente critico. Il futuro della specie appare peraltro, allo stato delle cose, profondamente legato all’evoluzione delle pratiche di risicoltura, rendendo ogni possibile ripresa dipendente dallo studio e dalla diffusione di tecniche colturali compatibili con le sue esigenze ecologiche.

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range* ridotto, fluttuante cattivo
Popolazione ridotta, fluttuante, concentrata cattivo
Habitat della specie potenzialmente a rischio inadeguato
Complessivo   cattivo

*Variazione della popolazione negli anni

Canto

Breve, acuto e insistente, il canto del Mignattino comune si può udire in particolare in primavera, quando il maschio mette in atto la tradizionale e interessante pratica del “corteggiamento amoroso”. Dopo averlo abilmente pescato, lo offre alla potenziale compagna, danzandole intorno e mettendo in mostra il suo piumaggio grigio perla, cui fa da contrasto il becco nero come la pece.