MONACHELLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliMONACHELLA

NOME SCIENTIFICO: Oenanthe hispanica
 

Non è difficile osservarla mentre, silenziosa, fa la posta a insetti e altri invertebrati, che cattura lanciandosi in mirabolanti voli verticali da posatoi naturali, proprio come il cugino Culbianco. Le difficoltà non spaventano la piccola ma resistente Monachella: terreni nudi e selvaggi, accidentati e inospitali, costituiscono il suo habitat preferito. Ed è negli ambienti aridi e aperti, tipici di alcune aree mediterranee, che la specie vive e nidifica. Dal sole cocente sembra avere assorbito il giallo paglierino del petto e delle piume, che gonfia per difendere il proprio territorio dagli intrusi….

Prospettive

La Monachella è ancora poco studiata sul territorio italiano, fatta eccezione per ricerche contenute in ambito locale e relative a singole e ridotte popolazioni. Mancando inoltre informazioni essenziali relative ai parametri demografici, non è possibile indicare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la specie.

Di grande importanza, per la salute della Monachella, è senza dubbio la conservazione di elementi territoriali tipici del suo habitat: le cave totalmente o parzialmente abbandonate – che la specie predilige specialmente nell’Italia settentrionale – le zone con terreno franato, i lastroni di roccia e gli estesi macereti rappresentano ambienti particolarmente idonei alla specie, che vanno quindi preservati da interventi antropici quali ad esempio la rimozione dei massi sparsi.

Va inoltre contrastata, in queste aree, l’eventuale avanzata del bosco, che rappresenta un ambiente non adatto alle esigenze ecologiche della Monachella. Nonostante, in base ai dati disponibili, non si evidenzino differenze sostanziali nello stato di salute delle diverse popolazioni italiane della specie, una situazione particolarmente critica si riscontra infatti nelle bioregioni alpina e continentale, mentre nella bioregione mediterranea gli ambienti idonei alla specie sono tuttora relativamente abbondanti.

Mantenere condizioni idonee alla presenza e riproduzione della specie nei siti ospitanti le ultime popolazioni in Italia settentrionale e, soprattutto, nelle aree ancora occupate da popolazioni significative nelle regioni centrali e meridionali può costituire un incentivo per la ripopolazione di queste aree, fatta salva la necessità di studi più approfonditi per monitorare gli effettivi trend delle popolazioni. Potenzialmente importanti per la conservazione della specie sono anche le condizioni riscontrate durante lo svernamento in Africa e la migrazione da e verso i quartieri riproduttivi.