MORETTA CODONA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliMORETTA CODONA

NOME SCIENTIFICO: Clangula hyemalis
 
Semaforo N.C.

Inconfondibile grazie alla lunga coda affusolata, la Clangula hyemalis è l’unico membro sopravvissuto del genere Clangula. Resti di un suo lontano “parente” sono stati ritrovati a Mátraszõlõs, in Ungheria, alla fine degli anni ’90. La bellezza non è tuttavia la sua unica prerogativa: il maschio della specie, estremamente rumoroso, ama esibirsi in profondi gorgheggi canori...

Prospettive

In Italia la Moretta codona non è esposta alla persecuzione diretta, in quanto protetta dalla legislazione venatoria. Ciò costituisce una buona premessa per la sua conservazione, che risulta strategica, anche nel nostro Paese, in quanto la Clangula Hyemalis  è l’unico membro non estinto del genere Clangula .

Per questo, nonostante l’attuale stato di conservazione risulti favorevole – e le responsabilità dell’Italia per la sopravvivenza della specie su scala globale non siano particolarmente rilevanti sul piano statistico – il monitoraggio invernale nel nostro Paese di questa specie merita attenzione. Inoltre, la popolazione italiana si mostra fluttuante dal punto di vista numerico, ed esposta a numerosi fattori di rischio legati principalmente a una corretta gestione e tutela delle zone umide.

Anche il contingente svernante, pur non essendo significativo a livello europeo, deve essere adeguatamente tutelato. Appare perciò fondamentale mantenere in buono stato di conservazione le aree umide che ospitano la specie, in modo particolare la laguna friulana di Grado e Marano e la baia di Ponzano, che rappresentano i principali siti di svernamento per la specie. A causa della scarsità di dati, non è comunque possibile indicare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV).

Giocano un ruolo importante per il futuro della specie anche le aree di svernamento del Regno Unito. Sebbene tanto il contingente svernante quanto il contingente nidificante, nel corso del decennio 1990-2000, siano a livello continentale stabili, la specie è protetta dall’Agreement on the Conservation on Africa-Eurasian Migratory Waterbird  (AEWA), trattato internazionale che si pone l’obiettivo di tutelare gli uccelli acquatici migratori.