NIBBIO REALE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliNIBBIO REALE

NOME SCIENTIFICO: Milvus milvus
 

Grande, dalle lunghe ali e dalla coda biforcuta. Inconfondibile, il Nibbio reale fa la sua comparsa nei cieli italiani insieme alla primavera. Perseguitato, cacciato, resiste nella sua roccaforte tra l’Abruzzo, la Lucania e la Sicilia. Lontano da tutto, lontano dall’uomo, che in molti casi lo portato alla quasi estinzione da molte aree negli due secoli…

Prospettive

Un recente studio condotto sulle popolazioni di Nibbio reale svernanti in Spagna mostra come la specie tenda ad alimentarsi soprattutto di carcasse di animali domestici, per esempio maiali. Lo stesso Nibbio reale, in base agli studi effettuati, possiede una flora batterica diversa da quella di altri rapaci, che preferiscono cibarsi di prede vive e/o selvatiche.

In base a questi studi risulta evidente come il recupero delle specie-preda (moltiplicando allo stesso tempo i controlli per accertare l’assenza di rischi dovuti all’accumulo di carcasse infette) sia uno dei fattori chiave per la conservazione del Nibbio reale nel nostro Paese. Carcasse a parte, anche il Coniglio selvatico rappresenta un buon “piatto” per questo rapace, ed è dunque importante tutelare questa specie-preda per un’efficace conservazione delle popolazioni di questa specie.

Proteggere il Nibbio reale dal bracconaggio, limitare – anche attraverso campagne di informazione – l’utilizzo di bocconi avvelenati, rappresentano fattori fondamentali per la tutela della specie in Italia. Il resto, come in altri casi, lo fa la tutela dell’habitat. Il mantenimento di un paesaggio a mosaico, con aree boscate – anche rade – in zone al riparo da eccessivo disturbo antropico, circondate da prati, pascoli, coltivazione estensive o altri ambienti aperti, costituisce la principale misura di conservazione per la specie.

Considerando valori medi di mortalità e successo riproduttivo, si possono identificare diversi Valori di Riferimento Favorevole a seconda della zona d’Italia presa in considerazione. Per l’Italia peninsulare, tale valore si può fissare a circa 1.700 individui, corrispondenti grossomodo a 670 coppie. Difficile invece ipotizzare la sopravvivenza a lungo termine della esigua popolazione siciliana: almeno 30 coppie, rispetto alle attuali 10, posto che il successo riproduttivo degli adulti maschi di Nibbio reale salga al 60% ogni anno. Più logico ipotizzare una Minima Popolazione Vitale di 80 coppie, che dovrebbe garantire – lo stesso vale per la popolazione sarda – la sopravvivenza della specie nei prossimi 100 anni anche in queste aree.