PANTANA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPANTANA

NOME SCIENTIFICO: Tringa nebularia
 
Semaforo Rosso

La Pantana  è immediatamente riconoscibile per il lungo becco rivolto leggermente all’insù e per il colore verdastro delle zampe e dei piedi. Come altri uccelli della sua famiglia ha una dieta prevalentemente animale a base di anellidi, piccoli crostacei, molluschi, anfibi che cattura in acque basse, sondando il fondo con il lungo becco. È una specie piuttosto gregaria durante l'inverno e le migrazioni. Abbastanza facile da osservare sia in volo sia quando è posato. Spesso quando si invola emette il caratteristico richiamo. Durante l'alimentazione e la sosta si rinviene anche associato ad altre specie di limicoli che frequentano lo stesso habitat. 

 

Ordine: Charadriiformes

Famiglia: Scolopacidae

La Pantana è un uccello di medie dimensioni (lunghezza 33-37 cm, apertura alare 54-63 cm), privo di dimorfismo sessuale. Nel piumaggio estivo presenta una colorazione grigio marrone nelle parti superiori con qualche screziatura fine più chiara e altre macchiettature nerastre. Il petto è bianco con una copertura di fitte macchiettature nerastre e che sfumano gradatamente verso l'addome bianco. Le zampe sono giallo verdi e il becco lievemente curvato verso l'insù è grigio azzurro alla base e nerastro verso la punta.

Nell'abito invernale la colorazione è più uniforme sul dorso e anche la macchiettatura sul petto si fa più sfumata e le zampe sono grigio verdi. I giovani somigliano agli adulti in abito invernale, ma sono più scuri sul dorso. In volo e in tutti gli abiti mostra le ali scure senza barre apprezzabili. La coda verso l'estremità ha una fine barratura. Osservandola da lontano da spesso l'impressione di un uccello quasi uniformemente grigio nelle parti superiori.

Si riproduce in brughiere aperte o foreste, durante la migrazione la si può incontrare nelle rive di laghi, stagni, paludi, lagune o estuari, raramente sulle coste del mare. In questo periodo la si scorge prevalentemente in piccoli branchi (7-15 individui). In Italia è specie parzialmente svernante e di doppio passo, da fine agosto a tutto settembre, e da metà marzo a fine aprile. I siti di inanellamento sono distribuiti essenzialmente in Italia settentrionale e in Toscana. L’area geografica di inanellamento dei soggetti segnalati in Italia abbraccia le coste dell’Europa nord-occidentale, una vasta zona continentale dell’Europa centro-orientale e l’area baltica, con una netta prevalenza della Finlandia, Paese che ospita una percentuale importante delle popolazioni nidificanti europee e dove la specie mostra attualmente tendenze demografiche positive. Le ricatture ricadono in un ampio spettro di distanze percorse, con una prevalenza della fascia compresa tra 500-1.500 chilometri. Gli spostamenti più lunghi sono nell’ambito dei 2.500 chilometri.

Prospettive

La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi non sufficiente, in quanto il censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti sul territorio nazionale, coordinato dall’ISPRA, fornisce solo parzialmente una stima del numero degli uccelli svernanti nel nostro Paese, causa la difficile contattabilità della specie durante il periodo invernale.

Si tratta di una specie che presenta uno stato di conservazione favorevole a livello europeo come svernante. Conservare i siti di sosta e svernamento in particolare quelli costieri, preservandoli da eccessivo disturbo antropico, rappresenta indubbiamente un comportamento utile a migliorare le prospettive della specie.

Minacce

La specie appare minacciata dalla trasformazione degli ambienti di sosta e alimentazione, dalla variazione del livello delle acque nei siti di svernamento, dalla diminuzione degli ambienti di marcita e dal bracconaggio nelle aree di svernamento.

Stato di salute

La specie è considerata attualmente sicura in Unione europea. Non è stato redatto un Piano d’azione internazionale o nazionale sulla specie. La Pantana non è incluso nell’allegato I, mentre è incluso nell’allegato II/2 della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE). La specie non è cacciabile in Italia (157/92). La popolazione dell’Unione europea è stata stimata in 75mila-160mila coppie (concentrate soprattutto in Finlandia), mentre quella svernante risulta superiore ai 2.600 individui.

L’Italia non ospita coppie nidificanti della specie. Il numero di individui svernanti non è particolarmente significativo (mediamente circa 100), sebbene la quantificazione complessiva sia nel nostro Paese che in Europa sia probabilmente maggiore. Limicolo scarso e piuttosto localizzato, con distribuzione costiera tranne in un settore di entroterra, è sorprendente la bassa frequenza in Italia meridionale a fronte della relativa abbondanza in Sardegna.

Canto

La Pantana  è facilmente riconoscibile per il suo caratteristico e squillante verso d’allarme "Ti-ù ti-ù ti-ù", con un tono decrescente sulla ‘u’ finale di ciascuna sillaba”, meno musicale del verso emesso dalla Pettegola. Emette anche, se disturbata, un corto ed eccitato "Cip".