PIRO PIRO PICCOLO - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPIRO PIRO PICCOLO

NOME SCIENTIFICO: Actitis hypoleucos
 
Semaforo Rosso

Il Piro piro piccolo è uno dei limicoli più piccoli presenti in Italia. È una specie solitaria durante tutto l'anno, soltanto se trova ambienti particolarmente ricchi di cibo può formare stormi momentanei di qualche decina di individui, dando vita spesso a dispute tra gli individui che vogliono conquistarsi il posto migliore per la cattura delle prede. A terra cammina con grande rapidità o corre, e, se allarmato, alza e abbassa ritmicamente testa e coda. Ha un volo caratteristico basso sull’acqua con battiti d’ala poco profondi e planate più lunghe. Riesce anche, se utile, a immergersi nell’acqua.

Prospettive

Specie poco studiata, per la quale si hanno informazioni per lo più puntiformi e generalmente relative a situazioni locali. Trattandosi di specie in decremento in Italia, sono auspicabili studi estesi su ecologia e biologia riproduttiva, in particolare nelle aree di presenza delle popolazioni più importanti.

Utilizzando i dati riportati in Cramp & Simmons (1983) uniti al tasso d’involo noto per l’Italia, si ottiene il seguente quadro: mortalità media approssimabile al 57% nel primo anno, 42% nel secondo, 16% dal terzo. Età massima 20 anni, età della prima riproduzione 2 anni, % di coppie di successo pari al 50%. Con questi valori si ottiene una Mvp pari a 4mila individui, ovvero circa 1.600 coppie. Tale valore viene pertanto fornito come frv per la specie.

La conservazione della specie deve basarsi principalmente sull’evitare il disturbo antropico durante il periodo riproduttivo (balneazione, motocross, fuoristrada, pesca sportiva, cani), soprattutto lungo i greti fluviali (in particolare le isole centrali dei corsi d’acqua) e le aree costiere e nell’evitare interventi di regimazione idraulica distruttivi dell’habitat. La specie deve inoltre essere oggetto, considerata l’attuale scarsa conoscenza della specie, di regolare monitoraggio di lungo periodo delle principali popolazioni nidificanti, al fine di definire le cause del declino e avviare opportuni interventi di conservazione.