SPATOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSPATOLA

NOME SCIENTIFICO: Platalea leucorodia
 

La Spatola  ha “deciso” di nidificare in Italia solo a partire dal 1989. Come altre specie simili, ha trovato il proprio habitat ideale nelle Valli di Comacchio, quel che resta di un’area umida che in tempi storici andava dalla costa emiliano-romagnola fino alla bassa modenese. Per comprendere la ragione del buffo nome che le è stato assegnato, basta dare un’occhiata alla forma del becco, in tutto e per tutto simile all’attrezzo utilizzato in edilizia. Piatto e largo all’estremità, questo particolarissimo becco permette alla Spatola di “avvertire” la preda, mentre, di passaggio nell’acqua bassa, ne sfiora la parte inferiore…

Stato di salute

Rara in tutta l’Europa comunitaria, la Spatola presenta uno stato di conservazione non soddisfacente anche su più vasta scala continentale. Attualmente, la popolazione dell’Ue è stimata in non oltre 3.400-5.700 coppie nidificanti, pari a poco meno del 40% della popolazione continentale complessiva e a non oltre un quarto quella globale della specie.

Storicamente piuttosto ridotta, a causa della progressiva distruzione delle aree umide, la specie ha conosciuto un trend confortante a partire dal 1970, quando si è assistito a un lento ma continuo incremento nell’Europa comunitaria. L’aumento si è fatto più consistente a partire dal 1990, in pratica l’epoca della prima nidificazione italiana.

Ad oggi, si stima una presenza, entro il territorio nazionale, di un’ottantina di coppie, in forte crescita tra il 1989 e il 2002, quando la popolazione è aumentata da 2 a 91 coppie censite, con un aumento medio del 45,5% l’anno. Nello stesso periodo, si sono involati complessivamente 735 giovani, mentre la popolazione più importante – quella delle Valli di Comacchio – contava 23 coppie già nel 1996, passate a 33 nel 1998, quindi oltre la cinquantina a cavallo del nuovo millennio: l’ultimo censimento, del 2002, stima 86 coppie nidificanti.

Ridottissima altrove, la specie ha mostrato comunque buone capacità di espansione nelle aree limitrofe: da altri siti della provincia di Ferrara alle Lagune di Venezia, Grado e Marano. Fino alle Pialasse ravennati, alla pianura bolognese, al Mantovano e al basso Piemonte. Una popolazione nidificante solo parzialmente in contatto con un più vasto contingente di individui svernanti, presenti soprattutto in Sicilia (Biviere di Lentini, Saline di Marsala), in Toscana (Lagune di Orbetello), Puglia (Manfredonia-Margherita di Savoia) e Sardegna (Stagno di Cagliari). Piuttosto altalenante l’andamento del contingente svernante, con un rapido incremento alla fine degli anni Novanta a cui è seguita una repentina contrazione.