SVASSO PICCOLO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSVASSO PICCOLO

NOME SCIENTIFICO: Podiceps nigricollis
 
Semaforo N.C.

Lo Svasso piccolo è un uccello acquatico e, in quanto tale, ottimo tuffatore: vivendo quasi esclusivamente nei pressi di laghi o coste, ha sviluppato piedi lobati con membrane separate lungo ciascun dito. È chiamato anche “collonero” per la tipica colorazione di questa zona del corpo, ma in realtà è molto variopinto. Proprio dietro a ciascun occhio infatti nasconde un caratteristico ciuffo di penne dorate a forma di ventaglio…

Prospettive

Riguardo alla popolazione nidificante, coppie di Svasso piccolo sono state monitorate in diverse regioni dell’Italia centro-settentrionale – Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia – ma la specie non sembra avere popolazioni o insediamenti stabili nel nostro Paese. Per questo non è possibile formulare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV).

Analizzando invece il contingente svernante in Italia e prendendo in considerazione i dati relativi al decennio 1991-2000, lo Svasso piccolo risulta la seconda specie più numerosa tra gli svassi e la sua popolazione è caratterizzata da un certo incremento numerico. Secondo le serie storiche disponibili, tra il 1996 e il 2000 la media della popolazione della specie ha mostrato un aumento del 37% rispetto a quella censita nel periodo 1991-1995, fino al picco del 1998, quando sono stati contati 17.036 individui.

L’aumento della popolazione segue peraltro un andamento non regolare, così come non costante è l’indicatore che mostra la copertura dei siti nelle varie aree. Facendo riferimento all’indice di areale della specie, invece, si nota come il valore sia in crescita fino al 1996, per poi subire una leggera contrazione negli ultimi anni. Il numero delle località occupate dai soggetti svernanti almeno una volta nell’ultimo decennio è di 188.

Nel complesso, la distribuzione del contingente svernante risulta alquanto concentrata: infatti, i 14 siti più importanti a livello internazionale ospitano quasi il 90% della popolazione nel periodo che va dal 1996 fino al 2000. Nonostante i numeri elevati censiti sul Lago di Garda e in alcuni invasi d’acqua dolce dell’Italia centro-meridionale e insulare, le aree lagunari soggette a marea dell’Adriatico settentrionale rimangono quelle più significative per lo svernamento della specie.

In termini numerici, il trend della popolazione svernante mostra un generale incremento, pari, in media, al 5,9% l’anno. Nel quinquennio 1998-2003 l’aumento non è stato tuttavia significativo come quello registrato nel corso degli anni ’90, né sembrano essersi verificati episodi di espansione di areale, per una popolazione che resta concentrata in pochissimi insediamenti principali.