TARABUSINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliTARABUSINO

NOME SCIENTIFICO: Ixobrychus minutus
 

A differenza delle altre specie di aironi, il Tarabusino non ama costruire il nido troppo vicino a quello dei propri simili. Anche lungo il corso del Po, dove la specie risulta più abbondante, i nidi sono ben distanziati, e ben difesi dai “maschi territoriali”. Falcidiata dalla siccità nella lontana Africa, dove la specie è solita svernare, la popolazione nazionale di Tarabusino è in relativa difficoltà anche in Italia, dove è presente, oltre che lungo il “Grande Fiume”, in numerosi altri siti riproduttivi che vanno dagli stessi affluenti del Po fino all’Arno, al Tevere e alle paludi costiere dell’Italia peninsulare e insulare…

Stato di salute

Il Tarabusino è minacciato in tutta Europa. Sfavorevole lo stato di conservazione della specie riscontrato sia a livello Ue che su più ampia scala continentale. Dopo un largo declino occorso tra il 1970 e il 1990, la popolazione di Tarabusino nidificante nell’Unione Europea si è in seguito assestata, per raggiungere le attuali 9.400-15.000 coppie. Di queste, ben 1.300-2.300 nidificano in Italia, assegnando al nostro Paese – che ospita una frazione della popolazione “comunitaria” pari a circa il 15% del totale – un ruolo primario nella conservazione della specie.

Stesse proporzioni, in termini di responsabilità, si hanno se si confronta la popolazione Ue con il contingente continentale complessivo, che potrebbe essere pari a 60mila coppie, ma raggiungere anche, secondo le stime più favorevoli, il totale di 120mila. In linea con il trend comunitario, la popolazione di Tarabusino nel nostro Paese si è mostrata relativamente stabile tra il 1990 e il 2000. Diversi, oltre al contingente nidificante, gli individui che scelgono il nostro Paese durante le rotte della migrazione, come dimostrano i dati delle ricatture, che hanno rilevato la provenienza degli individui da vaste porzioni dell’Europa centrale e centro-orientale.

Tornando alla popolazione nidificante, emerge una netta prevalenza della Pianura Padana sia rispetto alla numerosità dei siti in cui il Tarabusino è presente, sia riguardo al totale della popolazione, per lo più concentrata lungo il corso del Po, dei suoi principali affluenti, nonché degli altri grandi fiumi del Veneto. Importante anche la presenza nelle aree umide costiere, per una popolazione complessiva che tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna potrebbe raggiungere le 2.300 coppie. In realtà, questo dato comprende anche le aree umide della Toscana, che vantano una buona presenza della specie, mentre più a sud il Tarabusino risulta più localizzato e ben rappresentato solo in Puglia. Rara e localizzata la specie in Sicilia, con sei siti di presenza accertata, mentre in Sardegna risultano occupate le zone umide dell’Oristanese e del Cagliaritano.

Certamente più elevate le densità della specie riscontrate nel corso degli anni Ottanta, quando il Tarabusino nidificava diffusamente nelle zone della bassa pianura lombarda. Quel che emerge analizzando i dati relativi agli anni successivi, è la diminuzione della popolazione in aree agricole e golenali – con la concentrazione della specie a ridosso dei corsi d’acqua – mentre le stesse aree umide toscane hanno conosciuto una diminuzione della specie pari al 50% (Lago di Massaciuccoli) e la totale estinzione della stessa nella Diaccia Botrona, a causa della scomparsa dei canneti. In Sicilia, attualmente, i due terzi della popolazione nidificante sono concentrati tra Lentini e la Foce del Simeto, per un totale non superiore alle 100 coppie.