ZIGOLO GIALLO
NOME SCIENTIFICO: Emberiza citrinellaI colori vividi del piumaggio sono il tratto caratteristico di questo zigolo: il capo e il ventre sono di un luminoso giallo limone, il dorso e il groppone hanno una calda tonalità castana, dalle sfumature rossicce, mentre sottili strisce nero brillante formano una maschera caratteristica sulle guance e sulla sommità della testa. Occhi luminosi, becco robusto e coda appuntita sono gli altri elementi distintivi della specie. Esemplare di rara eleganza, dall’indole schiva e solitaria, lo Zigolo giallo si può osservare soprattutto in primavera, quando dai posatoi sopraelevati emette il suo fine e metallico canto.
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Emberizidae
Lungo circa 16 centimetri per un peso che si attesta intorno ai 30 grammi, lo Zigolo giallo è caratterizzato dal colore giallo vivo della testa e dell’ addome, oltre che dal peculiare tono ruggine del dorso. La colorazione del piumaggio è anche il tratto che permette di distinguere la femmina e i giovani della specie, dotati di una livrea più tenue e opaca rispetto al maschio.
Distribuito con diverse sottospecie in gran parte dell'Europa e in Asia centrale e occidentale, in Italia lo Zigolo giallo è diffuso al nord e al centro della penisola, dove frequenta soprattutto i settori montuosi e collinari. Nel nostro paese conduce una vita prevalentemente sedentaria: gli spostamenti sono in genere intrapresi dalle popolazioni che abitano le quote più elevate. Vive in ambienti semi aperti, parzialmente coperti da alberi e siepi, frequenta i seminativi cespugliosi e i margini dei boschi, ma pratica anche i campi coltivati, soprattutto durante l’inverno.
Le zone aperte con cespugli e gruppi di alberi sono le stesse dove la femmina costruisce il nido, utilizzando steli e foglie secche, fili d'erba, materiali vegetali e muschio. Nel nido, a forma di coppa, solitamente composto a terra tra la vegetazione, vengono deposte dalle quattro alle sei uova dal caratteristico guscio: bianco cenere, macchiettato di venature rosse e grigie.
I piccoli della specie sono nutriti da entrambi i genitori quasi esclusivamente con una dieta a base di insetti, anche se lo Zigolo giallo, così come gli altri emberizidi, è granivoro e si nutre in prevalenza di semi (quelli delle piante graminacee sono i preferiti), germogli e granaglie. La dieta tende a variare durante il periodo riproduttivo (che inizia solitamente a maggio), quando il regime alimentare si estende appunto anche agli invertebrati.
A livello europeo la specie è considerata in situazione di stabilità: classificata come non-Spec, nel continente lo Zigolo giallo gode di uno stato di conservazione che si ritiene favorevole. Un po’ diversa è invece la condizione delle popolazioni dell’Unione europea, dove la specie appare in declino ormai da alcuni anni. In Italia lo Zigolo giallo ha subito un calo nell’ultimo ventennio e si riscontra una generale tendenza alla diminuzione, seppur moderata.
Le cause di questa regressione sono rappresentate principalmente dall’abbandono delle pratiche agricole tradizionali e dell’allevamento, soppiantate dall’intensificazione delle colture e dall’abbandono dei pascoli, che provocano una conseguente flessione dell’habitat preferito dalla specie, la cui sopravvivenza è invece legata all’alternanza di coltivazioni estensive e a alla presenza di ambienti “naturaliformi”.
A dispetto del declino che è stato riscontrato (e che probabilmente è destinato a continuare), la specie non è inserita nella “Lista Rossa” italiana e non è nemmeno compresa nella direttiva Uccelli, ma è protetta esclusivamente dalla legislazione venatoria, che ne sancisce il divieto di caccia. Questo lascia presupporre che la specie non sia ritenuta a rischio estinzione, benché le informazioni e le conoscenze di cui si dispone, benché scarse, lasciano intuire il contrario.
Sebbene dati e informazioni siano lacunosi, è stato comunque ipotizzato un valore di riferimento favorevole (FRV) a scala locale di 3 coppie ogni 10 ettari (un valore che è stato però superato in alcuni contesti prealpini particolarmente adatti allo Zigolo giallo). Mancano invece le conoscenze necessarie alla formulazione di un FRV a scala di comprensorio, ragione per cui sarebbe necessario approfondire gli studi sulla specie, attualmente carenti e relativi a situazioni locali.
Distribuito in Europa, ad eccezione delle regioni sudoccidentali e sudorientali, la specie in Italia è nidificante, parzialmente sedentaria e migratrice regolare. Si insedia principalmente sui rilievi, dove predilige i versanti ben esposti e soleggiati, le zone ampie e semi-aperte, le praterie e i coltivi dotati di vegetazione arbustiva.
Frequenta gli ambienti asciutti e assolati, le fasce di transizione tra il bosco e le zone aperte, le aree coltivate e le praterie con siepi, mentre evita le foreste fitte, le zone umide, le città e le aree densamente abitate (così come le aree propriamente aperte o quelle con vegetazione troppo fitta). Necessita di vegetazione legnosa bassa, posatoi elevati per il canto, spazi aperti per l’alimentazione e scarso disturbo.
Di fatto, l’habitat della specie è l’elemento responsabile delle potenziali vulnerabilità a cui lo Zigolo giallo è soggetto. Così come per altre specie insediate negli ambienti aperti, il fattore critico per la sopravvivenza dello Zigolo giallo è costituito proprio dalla progressiva scomparsa delle praterie a copertura arbustiva e degli altri ambienti aperti che la specie frequenta, una carenza dovuta principalmente all’intensificazione delle pratiche agricole.
Accanto a queste problematiche legate alla distruzione e all’alterazione degli ambienti ecotonali (ovvero gli spazi di confine tra un ambiente e l'altro che lo Zigolo giallo predilige), l’uso di erbicidi e pesticidi nei territori di nidificazione e alimentazione rappresenta un altro potenziale rischio per la specie.
Lo Zigolo giallo è classificato da Birdlife international come Non-spec, ovvero come specie senza particolari problemi di conservazione e con popolazioni che sul continente europeo sono ritenute stabili. Nonostante la valutazione positiva e benché la specie goda di uno status di conservazione favorevole a livello continentale, è tuttavia in declino in Unione europea, una condizione che pare essere il risultato del calo demografico subito dalla popolazione dell’Ue nel periodo 1990-2000, proseguito poi anche nel decennio successivo (soprattutto nell’Europa occidentale e settentrionale).
Attualmente, in Europa si stimano tra i diciotto e i trentuno milioni di coppie, di cui il 56-65% nidificante nei territori dell’Unione, che diversamente conta una popolazione compresa tra i dieci e i venti milioni. In Italia, la popolazione ha invece un valore inferiore all’uno percento rispetto a quella dell’Unione e per questo non è considerata significativa a livello continentale. In numeri, le coppie che nidificano sul territorio italiano si attestano tra le venti e le cinquanta mila.
Anche in Italia, così come nel resto d’Europa, la popolazione di Zigolo giallo ha subito un calo nel decennio 1990-2000, principalmente causato dalla contrazione di cui è oggetto l’habitat preferito dalla specie. A dispetto del numero contenuto di esemplari nidificanti non è stato redatto nel nostro paese alcun piano d’azione in difesa della specie, che non è neppure considerata nella Lista rossa nazionale e beneficia solamente del divieto di caccia sancito dall’articolo 2 della legislazione venatoria (157/92).
Lo status dello Zigolo giallo è quindi considerato stabile nel complesso, nonostante il calo che ha interessato la specie negli ultimi anni. Malgrado la situazione paia non destare particolari preoccuapazioni, gli interventi a sostegno del mantenimento dell’habitat sarebbero comunque indicati, essendo il peggioramento delle condizioni di quest’ultimo un fattore incidente sulla condizione dello Zigolo giallo.
Specie poco comune in Italia, lo Zigolo giallo è anche poco studiato nel nostro paese: le informazioni a disposizione sono modeste e generalmente circoscritte a contesti particolari. Necessario sarebbe quindi indagare in modo più approfondito i parametri demografici e l’andamento delle popolazioni. Se da un lato il livello di conoscenza della specie è ancora poco approfondito, la condizione di instabilità che interessa lo Zigolo giallo è invece cosa nota.
Effettivamente lo Zigolo giallo appare in calo un po’ dappertutto, benché non sia classificato come specie a rischio, né in Italia, né a livello comunitario. Le cause principali di questa condizione di precarietà sono legate soprattutto all’alterazione dell’habitat riproduttivo della specie, dovuto in particolare all’abbandono delle aree rurali, all’intensificazione agricola e all’avvento delle monocolture. Per queste ragioni, gli interventi a favore della conservazione dello Zigolo giallo dovrebbero interessare in primo luogo il mantenimento dell’habitat.
Tra le possibili azioni in questo senso, utili potrebbero essere l’utilizzo controllato di pesticidi e antiparassitari (i prodotti chimici sarebbero invece da evitare nei territori di nidificazione e alimentazione della specie), l’impiego di pratiche agricole rotazionali e il potenziamento dell’utilizzo del cosiddetto set aside (una forma di riposo del terreno agrario), che favorisce la presenza della specie durante l’inverno.
Il mantenimento dei paesaggi agricoli tradizionali non intensivi è quindi il presupposto necessario per consentire la sopravvivenza della specie nonostante la condizione di fragilità, non è tutelata da misure di salvaguardia specifiche (ad eccezione del divieto di caccia).
Fattore | Stato di salute | Stato di conservazione |
Range* | Stabile ma in rarefazione | inadeguato |
Popolazione | in calo | cattivo |
Habitat della specie | in diminuzione | cattivo |
Complessivo | cattivo |
*Variazione della popolazione negli anni
Un fischiettio leggero, rapido e ritmato. Quello dello Zigolo giallo è un canto territoriale, emesso da posatoi sopraelevati generalmente per segnalare il possesso del territorio. Acuto ma fine al tempo stesso, il richiamo dello Zigolo giallo è una melodia ripetuta, una sequenza di note brevi, seguite da un più lungo e metallico suono finale.