AIRONE BIANCO MAGGIORE - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Home | Le specie | Gli uccelli in... | Le specie protette | AIRONE BIANCO MAGGIORE
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliAIRONE BIANCO MAGGIORE

NOME SCIENTIFICO: Casmerodius albus
 

L’Airone bianco maggiore è la specie più grande della famiglia degli ardeidi, con dimensioni anche superiori al metro e, quanto ad apertura alare, anche pari a 170 cm. Le colonie in cui nidifica si trovano di solito tra i canneti. Impossibile, anche tra il fitto della vegetazione, non notare il piumaggio elegante e interamente candido, il lungo becco arancione con cui cattura le sue prede preferite, dai pesci agli anfibi, dai rettili a piccoli mammiferi, compresi, talvolta, gli uccelli…

Prospettive

La protezione della specie e delle garzaie ha contribuito in modo determinante al recupero di areale conosciuto dall’Airone bianco maggiore in tutta l’Unione europea. Ad esempio, è al continuo incremento delle popolazioni austriache e ungheresi che si deve il parallelo trend positivo della popolazione svernante nel nostro Paese.

Degno di nota è anche il successo della colonizzazione italiana, come dimostrano i dati sulla popolazione – passata a 40 coppie in meno di 10 anni – e sull’areale di presenza, molto più vasto di quello rilevato alle origini della colonizzazione. Attualmente, l’Airone bianco maggiore nidifica in pratica nell’intera area che va da Cervia a Venezia, pur con popolazioni ancora ridotte ma in grado di completare con successo il proprio ciclo riproduttivo.

A questo proposito, vanno rilevati alcuni dati sulla produttività in Italia, che hanno messo in evidenza un tasso d’involo compreso tra 1,8 e 4,1, con valori più elevati in covate di 5 o 6 uova. Lombardia ed Emilia-Romagna hanno visto tassi d’involo pari, in media, a 3,47 giovani per nido, con valori più elevati per i nidi costruiti più in alto, anche se raramente – a differenza di altri aironi – questa specie nidifica oltre i 4-5 m d’altezza.

Una produttività più elevata di quella rilevata in alcuni tra in più importanti siti esteri, dove pure l’andamento delle popolazioni risulta ampiamente positivo. Per esempio l’Ungheria, dove, su un arco temporale di monitoraggio pari a 6 anni, la produttività rilevata è risultata compresa tra 1,13 e 3,06 giovani individui per coppia di successo. Una colonizzazione, quella italiana, comunque troppo recente per portare alla formulazione di un valore di riferimento favorevole (frv) sui basi scientificamente fondate, mentre la più importante indicazione per la conservazione della specie consiste naturalmente nel consolidamento della popolazione nidificante attraverso la tutela di tutti i principali – o potenziali – siti riproduttivi.