ALZAVOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliALZAVOLA

NOME SCIENTIFICO: Anas crecca
 

Placida e di corporatura grassottella, l’Alzavola è un’anatra dal piumaggio estremamente variegato e scintillante, che rivela la sua vera natura a contatto con l’acqua, dove si dimostra agile e veloce. Il suo mondo sono infatti gli stagni, le lagune e i corsi d’acqua a lento scorrimento. Chiassosa in compagnia dei suoi simili, diventa timida e silenziosa in presenza dell’uomo, che schiva nascondendosi tra i canneti che circondano gli specchi d’acqua. Qui, nel periodo della nidificazione, la femmina dedica tutte le sue attenzioni alla covata…

Prospettive

L’Italia è teatro di una situazione contrastante per quanto riguarda la presenza e lo stato di salute dell’Alzavola. Se da un lato gli individui svernanti sono numerosi sul territorio, quelli nidificanti appaiono assai più rari e concentrati in poche aree: la loro permanenza appare assai instabile e, di anno in anno, sempre meno consistente.

Gli studi più recenti sulla nidificazione, inoltre, alternano buone notizie a dati più sconfortanti: tra il 2000 e il 2010, ad esempio, la specie è stata registrata come nidificante sul Lago di Varese, mentre nelle restanti zone lombarde ne sono registrate meno di dieci coppie. Nello stesso periodo, è scarsa e irregolare la nidificazione in Friuli-Venezia Giulia; solo dieci coppie in Toscana, e molto irregolari nel resto delle regioni dell’Italia centrale, con nidificazioni sporadiche in Sicilia.

Al fine del calcolo di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV), i dati rilevati invece sono ancora esigui. È tuttavia utile approfondire i dati di mortalità, che è pari al 55% in Francia e al 58% in Italia e Spagna, con una mortalità maggiore per gli individui più giovani (uno o due anni di vita). Su scala più vasta, la mortalità è pari al 47% nei territori europei e al 51% nell’ex Unione sovietica.

Percentuali piuttosto elevate che danno conto dell’enorme spazio d’azione che è ancora rimasto per dare una migliore prospettiva alla specie. La strada è quella di favorire il più possibile condizioni idonee alla nidificazione dell’Alzavola nelle aree maggiormente frequentate dagli individui nel periodo riproduttivo, così da permettere la crescita della popolazione. Ma è importante anche garantire condizioni favorevoli allo svernamento nelle aree più frequentate dalla specie, per mantenere stabile la popolazione di alzavole che raggiunge l’Italia nei mesi freddi.