ASTORE DI SARDEGNA - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliASTORE DI SARDEGNA

NOME SCIENTIFICO: Accipiter gentilis arrigonii
 

Elusivo e solitario, l’Astore sardo si fa vedere solo nel periodo degli amori, quando è possibile ammirare magnifici voli di corteggiamento. Incontrarlo in questo periodo non era difficile. Almeno fino a quando i disboscamenti continui non hanno ridotto ai minimi termini le foreste d’alto fusto, habitat ideale per quello che resta uno dei più eleganti rapaci europei…

Stato di salute

La popolazione di Astore sardo è distribuita in modo abbastanza omogeneo tra Sardegna e Corsica. L’Italia ospita quindi circa la metà della popolazione totale della sottospecie, attualmente stimata in 60-80 coppie (50-80 quelle censite in Corsica). Diverse le norme che lo proteggono, dalla Direttiva Uccelli alla Lista Rossa Nazionale, fino al Piano d’Azione Internazionale redatto appositamente per questa sottospecie.

Pur non essendo disponibili dati storici accurati, molto probabilmente la diminuzione della superficie occupata dai boschi in Sardegna nell’ultimo secolo ha influito molto negativamente sulla popolazione nidificante. La sottospecie infatti nidifica solitamente in foreste pure di leccio, oppure in foreste miste o pinete.

In Corsica, occupa querceti di almeno 60-80 anni, pinete centenarie e addirittura vecchie di quasi 150 anni nel casi del Pino laricio. In Sardegna si “accontenta” di boschi più giovani e di piantagioni di quercia da sughero, con il territorio di una coppia che può essere compreso in un’unica ampia foresta oppure includere più boschi frammentati.

Nel Parco Nazionale del Gennargentu – dove sono stati condotti studi abbastanza approfonditi sulla specie – l’Astore sardo nidifica tra fitte foreste di leccio miste a roverelle e castagni, ad un’altitudine compresa tra gli 800 e i 1000 metri. Studiati anche i parametri demografici e riproduttivi – relativamente però a un numero ridottissimo di nidificazioni accertate – con un tasso d’involo censito pari a 2,5 pulli per ogni coppia di successo.