

BALLERINA BIANCA
NOME SCIENTIFICO: Motacilla alba
Dal portamento elegante e la forma slanciata, la Ballerina bianca è tanto delicata nell’aspetto quanto resistente ai climi più disparati: dalle temperature rigide della Siberia a quelle roventi dell’Arabia Saudita. È celebre infatti per la sua grande capacità di adattamento. Di indole socievole nei confronti dei propri simili, può anche abituarsi alla compagnia dell’uomo, accettando cibo e acqua. Ma le ballerine bianche amano soprattutto restare appollaiate in inverno a centinaia sugli alberi, sugli edifici o tra i canneti…
Stato di salute
La Ballerina bianca è considerata in uno stato di conservazione favorevole sia a livello continentale sia nei territori dell’Unione europea. Protetta in Italia dal 1977, fa parte dell’elenco delle specie non cacciabili in Italia ai sensi della legislazione venatoria vigente, ma non è stata inclusa nella Lista Rossa Nazionale.
In Europa e nell’Unione Europea, la Ballerina bianca ha mostrato una presenza stabile sia nel periodo 1970-1990 sia nel periodo 1990-2000, malgrado in questi ultimi dieci anni si siano registrati segni di declino in alcuni Paesi dell’Europa settentrionale quali Svezia, Finlandia e Lettonia. In Europa è ben distribuita: dalle regioni che si affacciano sul Mediterraneo ai confini con Scandinavia, Russia e Islanda.
La popolazione nidificante dell’Unione Europea è stimata in 4,1-7,9 milioni coppie e corrisponde al 30-32% della popolazione continentale complessiva – stimata in 13-26 milioni di coppie – e a una frazione compresa tra il 5% ed il 24% della popolazione globale della specie. La popolazione italiana è invece stimata tra le 150mila e le 300mila coppie, pari al 3% della popolazione “comunitaria” e all’1% della popolazione nidificante europea complessiva.
Le zone di massima concentrazione della specie in Italia sono l’area prealpina lombarda e il Triveneto, seguite dalle coste dell’Alto Adriatico, l’Emilia-Romagna e le Marche. In Lombardia è stimata una popolazione nidificante media di 12.500 coppie tra 1992 e 2007. Nella pianura bresciana, la diminuzione della popolazione è iniziata a metà degli anni Settanta. In Trentino sono calcolate diverse migliaia di coppie mentre nel Lazio, nel quinquennio 2000-2005, la specie ha dimostrato una lieve tendenza al decremento. In Toscana sono stimate tra le 5mila e le 15mila coppie. In Sicilia, dalla metà degli anni Novanta, l’areale della specie si è espanso e nidificazioni irregolari sono state registrate nelle Isole Eolie.