BECCACCIA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliBECCACCIA

NOME SCIENTIFICO: Scolopax rusticola
 

Vermi e lombrichi sono alla base della dieta della Beccaccia, Udito e odorato molto sviluppati, e soprattutto il lungo becco, grazie al quale può raggiungere le proprie prede direttamente nel sottosuolo sono le peculiarità di questa specie, che non disdegna anche insetti tra cui mosche, grilli, ragni, coleotteri. Gli studiosi hanno osservato come la Beccaccia inghiotta con regolarità, per agevolare la digestione, anche piccoli sassi o sabbia. Purtroppo, è sempre più raro vederla becchettare nel sottobosco, dove talvolta finisce preda di rapaci ma, soprattutto, dell’uomo: stime recenti riportano almeno 3-4 milioni di individui abbattuti in Europa, e specialmente in Francia, Grecia e Italia dove la caccia alla Beccaccia è tuttora consentita dalla legge...

Prospettive

Specie poco conosciuta, e per la quale si hanno informazioni per lo più puntiformi e generalmente relative a situazioni locali, la Beccaccia è localizzata come nidificante nel settore prealpino e alpino, fino a 1.500 metri, dove frequenta boschi di latifoglie o a conifere con sottoboschi diversificati umidi. I casi di nidificazione più regolari sono stati accertanti in Val Camonica, tra i 600 e i 1.300 metri di quota.

Particolarmente pressante, in termini conservazionistici, appare l’esigenza di avviare studi più approfonditi ed estesi su ecologia e biologia riproduttiva della specie, in particolare nelle aree di presenza delle popolazioni più importanti (Alpi, Prealpi e Appennino settentrionale). I dati a disposizione non rendono infatti possibile la formulazione di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la specie.

Per migliorare le prospettive della Beccaccia è comunque fondamentale conservare i siti di sosta e svernamento, in particolare quelli costieri, preservandoli da un eccessivo disturbo antropico. Il prelievo venatorio sulla specie in Italia, poi, risulta compatibile con l’inizio della migrazione prenuziale, ma non con quella post-riproduttiva.

Soprattutto, l’attuale pressione venatoria non risulta compatibile né con lo stato di conservazione della popolazione europea, che risulta in declino, né con il trend nazionale, in gran parte sconosciuto. Per questo il prelievo venatorio sulla specie in Italia – permesso dalla terza domenica di settembre al 31 dicembre – non viene ritenuto compatibile con l’attuale stato di salute delle popolazioni europee e nazionali e si ritiene necessaria l’eliminazione della Beccaccia dall’elenco delle specie cacciabili.