BECCAMOSCHINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliBECCAMOSCHINO

NOME SCIENTIFICO: Cisticola juncidis
 

Il Beccamoschino è una specie prevalentemente solitaria e molto “rumorosa”, sebbene il suo canto non sia molto brillante, ma suoni all’orecchio come un monotono “zip-zip” emesso quasi sempre in volo. Frequenta ambienti dalla vegetazione particolarmente fitta, in cui si nasconde perfettamente. È possibile quindi osservare la specie quasi esclusivamente durante il periodo della riproduzione, quando il maschio intraprende spericolati voli nuziali con continui saliscendi accompagnati da un energico sbattimento di ali. Più difficile è osservarlo quando è posato sul terreno, anche per il suo piumaggio mimetico...

Prospettive

Considerando che l’attività di rilevamento della specie d’estate è piuttosto facilitata, si è in possesso di dati esaustivi riguardanti la distribuzione. Risultano invece totalmente insufficienti gli studi riguardanti i parametri demografici delle popolazioni e scarsi sono i valori di densità. Oltre ad avviare questo tipo di ricerche, per poter meglio stabilire l’andamento demografico della specie, sarebbe anche necessario compiere monitoraggi a larga scala e a lungo termine in quanto la specie fa registrare continue fluttuazioni.

Tali fluttuazioni, nelle stagioni invernali particolarmente rigide, possono portare anche all’estinzione o alla riduzione della popolazione a livello locale. Per questo motivo, risulta difficile stabilire un Valore di Riferimento Favorevole (FRV). In condizioni normali questo è stimato in 10 maschi cantori ogni 10 ettari, mentre se i contesti risultano ottimali il valore raggiunge, a parità di superficie, i 13-14 maschi cantori/10 ha.

A livello europeo la specie risulta particolarmente prolifica: in Francia il tasso di involo è pari a 10-16.5 pulcini l’anno e in Normandia l’80% delle uova si schiude con successo e il tasso dell’involo è pari al 93%. In Italia la popolazione nidificante è soggetta a sensibili fluttuazioni: dopo il grave declino di metà anni Ottanta, dovuto a inverni più rigidi della media, si è registrata una successiva ripresa e ricolonizzazione di aree locali in cui la specie si era estinta. Non vi sono particolari fattori che minacciano la specie, ma le sensibili fluttuazioni accompagnate da episodi di estinzione a livello locale hanno portato gli esperti a valutare comunque inadeguato l’attuale stato di salute delle popolazioni.

I fattori che incidono maggiormente sulla conservazione del Beccamoschino sono quelli climatico e antropico. Riguardo a quest’ultimo, è auspicabile procedere a un ripristino o a un mantenimento delle aree incolte ed erbose. Inoltre nelle fasce erbacee lungo i fossi o i canali è bene non condurre gli interventi di manutenzione durante il periodo riproduttivo,che solitamente copre il periodo tra il mese di maggio e quello di luglio.