CANNARECCIONE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCANNARECCIONE

NOME SCIENTIFICO: Acrocephalus arundinaceus
 

Sono i maschi del Cannareccione a partire per primi dall’Africa sub-sahariana verso le aree di nidificazione. In questo modo si assicurano la possibilità di scegliere le zone migliori in cui stabilirsi. Le femmine li raggiungeranno in un secondo momento, cercando di accaparrarsi il partner meglio piazzato. Le ritardatarie, pur di sistemarsi anch’esse in un territorio vantaggioso, accettano il ruolo di “femmine satellite”. Si accoppieranno così con un maschio, ma dovranno occuparsi da sole della costruzione del nido e della cura dei pulcini…

Stato di salute

Secondo il rapporto BirdLife International del 2004 la specie è da considerarsi in stato di conservazione sicuro, essendo stabile in tutto il continente europeo. Il Cannareccione non è inserito nella Lista Rossa Nazionale ma, ai sensi della legislazione venatoria, in Italia risulta specie protetta e dunque non cacciabile.

Nel decennio tra il 1990 e il 2000 alcune popolazioni europee, tra cui quella greca e quella turca, hanno registrato un decremento, ma le popolazioni chiave dell’Europa orientale (Russia, Ucraina e Romania) risultano stabili. La popolazione nidificante dell’Unione europea è stimata in 402mila-762mila coppie e costituisce il 26-27% di quella europea, la cui portata è pari a 1,5-2,9 milioni di coppie complessive. A sua volta la popolazione continentale corrisponde a una frazione compresa tra il 25% e il 49% di quella globale.

Si stima che siano 20mila-40mila le coppie nidificanti in Italia, in decremento nel decennio tra il 1990 e il 2000. Un contingente comunque corposo, che costituisce circa il 5% della popolazione nidificante dell’Unione europea e una frazione leggermente superiore all’1% di quella continentale complessiva. In Italia il Cannareccione è migratore regolare e nidificante; si concentra principalmente nel Centro-Nord, in particolare nell’area della Pianura padana. In Lombardia, la popolazione è stimata in 1.500-3.000 coppie, con andamento medio annuo in diminuzione. A Brescia, le coppie fluttuano tra le 60 e le 100, mentre a Mantova, sul Lago Superiore, nei primi anni Ottanta erano stimate 100-150 coppie.

La popolazione del Lago di Fimon, in provincia di Vicenza, in un decennio si è quasi dimezzata a causa di una contrazione della superficie a fragmiteto (canna di palude). A Treviso, tra il 2003 e il 2006, sono state censite 10-20 coppie, mentre nella provincia di Trento la popolazione è stimata in meno di 50 coppie, in diminuzione nell’ultimo ventennio. A Parma, la popolazione risulta in aumento dalla fine degli anni Ottanta, mentre a Rimini la distribuzione sembra essere fortemente legata alla presenza di aree umide. In Toscana, negli anni Novanta, erano stimati 1.500-3.000 maschi, mentre in Molise, nello stesso periodo, erano censite 800 coppie in decremento. In Sardegna, a metà anni Novanta, risultavano alcune centinaia di coppie, mentre in Sicilia le 50 coppie presenti negli anni Ottanta sono aumentate a 200 nel decennio successivo.