CARDELLINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCARDELLINO

NOME SCIENTIFICO: Carduelis carduelis
 

Piccolo e dal piumaggio inconfondibile, la leggenda vuole che prenda il nome dalla pianta del cardo, dove era facile incontrarlo per via dei semi dei quali è ghiotto. Secondo la tradizione, gli spinosi rami del cardo sono gli stessi usati dai romani per la corona di spine della crocifissione, e un’altra leggenda vuole allora che un Cardellino si fosse adoperato per estrarre appunto le spine del cardo dalla fronte di Gesù, e che si fosse ferito a sua volta sporcandosi il capo col sangue del figlio di Dio, macchia che sarebbe rimasta per sempre indelebile sulla sua livrea. Per questo il Cardellino è diventato il simbolo della passione, ed è stato rappresentato in numerose opere d’arte del passato, per esempio da Raffello Sanzio, autore de “La Madonna del Cardellino”…

Minacce

Le uova del Cardellino sono particolarmente soggette a predazione: in Germania addirittura il 75% delle covate viene razziato, in particolare da parte di Gazza e Gheppio; in Russia – e in particolare a Mosca – la Cornacchia grigia è risultata essere un predatore importante delle covate. In annate con scarsità di cibo, si registrano poi elevatissime mortalità tra i pulcini; le nidiate vanno inoltre frequentemente perse a seguito di forti venti, in quanto spesso i nidi vengono costruiti nella parte terminale dei rami.

Per la bellezza della sua livrea e per la possibilità di incrocio con altri Fringillidi, il Cardellino è una delle specie maggiormente allevate in cattività, sia in Italia sia in tutta Europa. Abitudine che sfocia a volte in pratiche illegali come la cattura dei pulcini che vengono portati via dal nido e allevati in gabbia. In Gran Bretagna, Irlanda e Belgio, la ripresa delle popolazioni di questa specie negli anni ’50 è stata attribuita proprio al declino delle attività di cattura e detenzione.

In base ai dati sugli inanellamenti, pesanti appaiono anche gli effetti della persecuzione diretta e degli abbattimenti illegali. A conferma dell’intensa pressione antropica sulla specie, i dati mostrano una sopravvivenza annua molto ridotta in ben il 70% del campione.

Oltre alle problematiche legate a cattura e abbattimenti illegali, il Cardellino negli ambienti rurali soffre della diminuzione di superfici boscate o alberate (evidenza rilevata, ad esempio, nella popolazione della pianura bresciana). Anche l’utilizzo eccessivo di antiparassitari in ambienti agricoli compromette l’esito della riproduzione. Infine, l’alta densità di Corvidi sembra incidere sul trend di popolazione, almeno a livello locale.