CARDELLINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCARDELLINO

NOME SCIENTIFICO: Carduelis carduelis
 

Piccolo e dal piumaggio inconfondibile, la leggenda vuole che prenda il nome dalla pianta del cardo, dove era facile incontrarlo per via dei semi dei quali è ghiotto. Secondo la tradizione, gli spinosi rami del cardo sono gli stessi usati dai romani per la corona di spine della crocifissione, e un’altra leggenda vuole allora che un Cardellino si fosse adoperato per estrarre appunto le spine del cardo dalla fronte di Gesù, e che si fosse ferito a sua volta sporcandosi il capo col sangue del figlio di Dio, macchia che sarebbe rimasta per sempre indelebile sulla sua livrea. Per questo il Cardellino è diventato il simbolo della passione, ed è stato rappresentato in numerose opere d’arte del passato, per esempio da Raffello Sanzio, autore de “La Madonna del Cardellino”…

Prospettive

Specie piuttosto conosciuta per quanto riguarda la distribuzione, il Cardellino è scarsamente studiato per quanto riguarda ecologia e biologia riproduttiva. Mancano inoltre informazioni sufficienti relative ai principali parametri demografici.

Sulla base dei dati disponibili, si può proporre come Valore di Rifermento Favorevole (FRV) a scala locale una densità pari a 10 coppie ogni 10 ettari, e a 3 coppie per ettaro in ambienti ristretti particolarmente idonei; a scala di comprensorio, il valore che si propone è di 15 coppie per kmq, tenendo presente che in condizioni particolarmente idonee tale valore può essere ampiamente superato.

I risultati di recenti indagini a seguito di monitoraggi di medio-lungo termine a scala regionale indicano un trend di popolazione negativo per la specie, per lo meno in alcune regioni italiane. I dati, relativi a due distinte regioni biogeografiche – continentale e mediterranea – e raccolti su scala temporale lunga (1992-2007 in Lombardia) o media (2001-2005 in Umbria), trovano conferma nei risultati del progetto MITO2000, che indicano per il Cardellino nel periodo 2000-2009 una ‘diminuzione moderata’. È stato altresì rilevato come la specie durante il periodo riproduttivo non raggiunga mai, nel nostro Paese, densità particolarmente elevate (a Firenze per esempio solo raramente si superano le 10 coppie per kmq).

Il controllo delle attività illegali di cattura e detenzione può avere un riscontro particolarmente positivo su questa specie. Infatti, nonostante il ruolo limitato dell’Italia nella conservazione della popolazione nidificante europea, il nostro Paese ospita un elevatissimo numero di individui in migrazione ed è utilizzato dalle popolazioni europee – specialmente Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca, Austria e Germania – come sito di transito e svernamento, con massimi registrati nel Nord Est (Veneto, Friuli-Venezia Giulia).