CINCIA BIGIA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
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Specie protette dalla Direttiva UccelliCINCIA BIGIA

NOME SCIENTIFICO: Poecile palustris
 

La Cincia bigia, fino al 1.800 non distinta dalla Cincia alpestre, è una specie strettamente sedentaria ma ha esigenze spaziali piuttosto importanti. Per vivere necessita, infatti, di formazioni boschive di almeno 4-5 ettari di estensione, con alberi ricchi di cavità utilizzate per la nidificazione. Quest’ultimo aspetto è di cruciale importanza: per permettere alla Cincia bigia di prolificare è necessario siano presenti molte cavità di questo tipo, dal momento che occupa il livello gerarchico più basso nella comunità dei nidificanti in cavità ed è quindi costretta a utilizzare quelle lasciate libere dalle altre specie.

Prospettive

Le più alte densità a livello europeo (Svezia, Inghilterra, Francia, Germania, Polonia) sono state riscontrate in corrispondenza di boschi di querce, dove la Cincia bigia può raggiungere a vasta scala valori massimi di 25 coppie per km² ed eccezionalmente di 30-40 coppie/km². Sulla base dei dati disponibili, si propone come FRV a scala locale una densità riproduttiva in habitat ottimale (fustaia matura ricca di cavità naturali) di 5 coppie/10 ettari, mentre a scala di comprensorio non sono disponibili valori di riferimento per poter definire un FRV.

La popolazione nidificante è stabile e soggetta a fluttuazioni, apparentemente in incremento in aree ove il bosco tende a raggiungere una fase di maturità ottimale per la specie o dove il bosco tende a colonizzare aree agricole abbandonate (fasce collinari e montane). È necessario sottoporre la specie ad attività di regolare monitoraggio, al fine di raccogliere informazioni sufficienti per individuare eventuali trend negativi e trarne indicazioni utili a favorirne la conservazione.

Per rendere più positive le prospettive della specie possono essere importanti interventi di tutela di formazioni boschive mature, con alberi di grandi dimensioni e marcescenti (in particolare i vecchi esemplari di querce e castagni da frutto), oltreché interventi di messa a dimora di nuovi boschi di querce in ambito planiziale. Trattandosi di specie particolarmente sensibile alla frammentazione degli ambienti forestali e fortemente sedentaria, quindi assai lenta a ricolonizzare aree soggette a estinzione locale, risulterebbero in particolare di grande beneficio per la Cincia bigia interventi di creazione di nuove aree boscate che permettano di mettere in connessione ecologica aree di presenza della specie attualmente isolate. La specie può trarre beneficio anche dalla apposizione di nidi artificiali.

Il declino al quale la specie è soggetta in Europa nord-occidentale fa ritenere auspicabile un regolare monitoraggio delle principali popolazioni nidificanti in Italia. La sottospecie siciliana (P. p. siculus ) necessita di specifici studi, anche genetici, trattandosi di popolazione estremamente isolata.