CIVETTA NANA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliCIVETTA NANA

NOME SCIENTIFICO: Glaucidium passerinum
 

Piccoli roditori e uccelli hanno molto da temere dalla Civetta nana. La più piccola Civetta europea, come dice il nome, eppure cacciatrice estremamente abile, nonché dotata di una vista acutissima che le permette di volare senza problemi durante la notte. Oltre alla grande agilità, le sue ridotte dimensioni le danno un altro vantaggio, ossia quello di poter usufruire di una notevole varietà di nidi. Essendo poco avvezza, come altri rapaci, a costruirselo per proprio conto, non di rado la Civetta nana sceglie una cavità lasciata libera da un Picchio…

Stato di salute

La popolazione italiana di Civetta nana era stimata nel 2000 in circa 500-1000 coppie, pari a una frazione abbastanza modesta di quella comunitaria complessiva – tra il 2,5 e il 3,2% – a non oltre l’1,4%, poi, della popolazione continentale della specie. Attualmente localizzata nelle Alpi centro-orientali, probabilmente era distribuita in modo più ampio storicamente.

Nell’Unione Europea si stima attualmente una presenza di 28-44mila coppie di Civetta nana, pari a circa la metà della popolazione continentale complessiva, stimata in 47-110mila coppie. Tutelata dalla Direttiva Uccelli, la popolazione di Civetta nana nell’Ue è risultata stabile negli ultimi 40 anni, così come la popolazione italiana, particolarmente protetta anche dalla legislazione venatoria e considerata vulnerabile dalla Lista Rossa Nazionale.

Secondo le stime più recenti potrebbero nidificare anche 700-1.400 coppie di Civetta nana sulle nostre Alpi. Questo è probabilmente dovuto alle notevoli difficoltà di osservazione di una specie profondamente arboricola e legata alle fitte foreste d’alto fusto, con il risultato di considerare la specie più rara, in passato, di quanto lo fosse in realtà. Non molto conosciuto e studiato – non esistono ad esempio dati accurati sul decennio 1990-2000 – il trend di popolazione nel nostro Paese che appare in ogni caso orientato alla stabilità, nonostante le popolazioni, procedendo verso ovest, si facciano via via più rare (dalle 80-120 coppie della provincia di Belluno si arriva alle appena 5-15 di Piemonte e valle d’Aosta).

Locali oscillazioni sono comunque dovute, molto spesso, alle migrazioni che si verificano in occasione di inverni particolarmente rigidi, quando le popolazioni transalpine migrano più a sud.. Anche osservazioni d’inverno a quote inferiori – fino a 800 m – sono spesso conseguenza di stagioni eccezionali e particolarmente rigide, quando la specie, altrimenti intollerante al disturbo umano, può spingersi fino ai limiti delle aree antropizzate.