CODIROSSO COMUNE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCODIROSSO COMUNE

NOME SCIENTIFICO: Phoenicurus phoenicurus
 

Solitario e diffidente, il Codirosso comune passa gran parte delle sue giornate posato su pali, cavi o tetti, sempre in posizione “rialzata”, per individuare più facilmente le sue prede. I due sessi migrano verso le aree di nidificazione in momenti diversi: il maschio è il primo a partire e raggiunge la destinazione verso la metà di aprile; la femmina lo raggiunge alcuni giorni dopo. Nonostante la sua natura timorosa, nel tempo si è adattato molto bene ad ambienti popolati dall’uomo, tanto che oggi può risultare come una delle specie più comuni da osservarne all’interno delle città, soprattutto in giardini, parchi urbani, orti e frutteti…

Stato di salute

La specie in Unione europea è attualmente classificata come depleted , ovvero “depauperata”, e lo stato di salute risulta sfavorevole anche a livello continentale. Non è stato inoltre redatto un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie, che non è inclusa nella Lista Rossa Nazionale. In Italia il Codirosso comune, ai sensi della legislazione venatoria, risulta specie protetta e dunque non cacciabile.

Nel ventennio dal 1970 al 1990, la popolazione nidificante dell’Unione europea ha fatto registrare un sensibile declino, seguito da una situazione di stabilità nel decennio successivo. Attualmente si attesta tra 1.400.000 e 2.400.000 coppie. La popolazione europea risulta stabile e conta da 6.800.000 a 16.000.000 di coppie. L’areale continentale è piuttosto vasto e registra una particolare concentrazione di individui nella parte meridionale, durante il periodo dello svernamento.

La popolazione nidificante italiana è stimata in 100-300mila coppie, pari al 15-21% della popolazione continentale, mentre, secondo le ultime stime, il 5-24% della popolazione globale della specie nidificherebbe entro i confini dell’Europa a 27. La popolazione italiana totale costituisce invece il 7-12% di quella dell’Unione europea e una frazione compresa tra l’1,5 e il 2% di quella continentale. Il trend delle popolazioni risulta piuttosto complesso: si registrano infatti diverse fluttuazioni, a cui si accompagnano espansioni dell’areale e decrementi locali. Negli anni Sessanta e Settanta hanno avuto luogo importanti decrementi, mentre nel decennio successivo il trend si è mostrato positivo.

La Lombardia è tra le regioni in cui si registra la maggiore concentrazione di individui: la densità infatti si attesta intorno alle 3 coppie ogni 10 ettari. In area collinare, in provincia di Pavia, si è passati dalle 2,6 coppie per chilometro quadrato nel 1963 a 5,7 coppie nel 1977. Nel Varesotto la specie risulta stabile, mentre a livello regionale mostra un trend di crescita positivo. A Venezia, la popolazione di Codirosso comune risulta in decremento, mentre è in sensibile aumento a Firenze e nel resto della Toscana. In Piemonte, la densità varia dalle 2,5 alle 4,4 coppie per ogni 10 ettari, fino ad arrivare a 5,6 coppie in aree “ottimali”. Nella provincia di Belluno si stimano 2,6 coppie ogni 10 ettari, mentre risulta del tutto assente in Sicilia, dove era già piuttosto rara negli anni Ottanta.