

FAGIANO COMUNE
NOME SCIENTIFICO: Phasianus colchicus
Passeggiando ai margini dei prati, in campagna ma anche nella prima periferia urbana, non è difficile veder spuntare dall’erba alta qualche Fagiano comune, spaventato dal sopraggiungere dell’uomo o occupato a proteggere i suoi pulcini. Tra tutti i Galliformi, il Phasianus colchicus è certamente quello con i colori più sgargianti. Si tratta di una specie timida e schiva, che ama vivere nascosta tra i cespugli. Diverso l’atteggiamento nel periodo dell’accoppiamento, quando esplode la gelosia tra i maschi, che danno il via a frequenti lotte per la conquista delle varie compagne…
Prospettive
La popolazione italiana di fagiano comune sembra soggetta a variazioni a livello locale, dovute per lo più alle immissioni a scopo venatorio. In Lombardia si registra ad esempio un andamento medio annuo favorevole, che si attesta su un incremento di 11 punti percentuali a partire dal 2000-2001.
Una delle azioni da mettere in pratica per favorire la persistenza della specie è quella di pianificare una corretta gestione degli esemplari e dell’habitat, in relazione al contesto ecologico, all’andamento riproduttivo e al clima. Considerando che le popolazioni di Galliformi stanziali non possono permettersi di subire un prelievo protratto per diversi mesi l’anno e che la caccia esercita un maggiore impatto con l’avanzare della stagione fredda, sarebbe quindi ragionevole ridurre la stagione venatoria esclusivamente ai mesi di ottobre e novembre per tutte le specie di Galliformi attualmente cacciabili, estendendola eventualmente, per quanto riguarda il solo Fagiano comune, a non oltre il 31 dicembre.
Nonostante la specie sia ben studiata – in particolare per quanto riguarda i trend di popolazione – a causa del suo interesse a scopo venatorio, non risulta agevole stabilire un Valore di Riferimento Favorevole (FRV). Questo perché i valori di densità rilevati non possono prescindere dagli interventi da parte dell’uomo nella gestione delle popolazioni e relativi ambienti.
In Italia e in Europa le popolazioni di questa specie prediligono habitat tra loro diversi, che vanno dai boschi ai campi aperti. La specie ha comunque bisogno di occupare zone a quote basse e caratterizzate da inverni miti. Uno studio ha messo in evidenza l’importanza per questi soggetti di circondarsi di vegetazione in grado di offrire loro copertura e protezione, specialmente durante le annate climatiche caratterizzate da eventi estremi.