GABBIANO CORSO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliGABBIANO CORSO

NOME SCIENTIFICO: Larus audouinii
 

A dispetto del nome, sull’ex colonia genovese sono presenti solo piccole colonie di questo magnifico uccello, che si fa notare, rispetto agli altri gabbiani, per il becco rosso corallo, per l’aspetto snello e il volo agile. Grande pescatore, lo si può osservare in volo acrobatico, mentre si tuffa abilmente in mare per catturare il suo cibo preferito, i piccoli pesci. Per farlo immerge l’intera testa, collo compreso. Altre volte l’abilità nel volo gli serve per sfuggire al Gabbiano reale, suo acerrimo nemico e peraltro predatore di uova e pulcini…

Minacce

Poco significativa in quanto area di svernamento – e sono probabilmente dovuti a questo i decrementi registrati nel numero di individui svernanti – l’Italia ospita invece una popolazione importante per quanto riguarda le colonie nidificanti. Questo si spiega con la presenza nel “Mare Nostrum” di tutta una serie di ambienti ideali per la specie, principalmente isole e isolotti rocciosi con vegetazione assente o sparsa.

Caratteristica fondamentale di questi habitat è l’essere in prevalenza disabitati, o comunque non disturbati dall’attività umana, e dunque posti il più lontano possibile dalla costa. Fa eccezione in una certa misura il periodo non riproduttivo, nel quale il Gabbiano corso assume un comportamento più “costiero”, avventurandosi anche su spiagge antropizzate alla ricerca di cibo.

Per analizzare i dati sui censimenti e dare una spiegazione alle fluttuazioni registrate – comunque orientate alla generale stabilità o lieve incremento – è utile tenere presente quell’equilibrio per cui nel caso del Gabbiano corso sono le popolazioni intermedie ad ottenere il migliore successo riproduttivo, mentre le colonie troppo ridotte o affollate tendono a mostrare nel breve volgere di una stagione decrementi anche importanti. Questo perché popolazioni troppo numerose causano una grande competizione per il cibo, mentre colonie troppo ristrette rendono inefficace le misure adottate dal “gruppo” per difendersi dai predatori.

Tra essi, da annoverare il Gabbiano reale, anche se va rilevato come questo rappresenti una minaccia primaria solo in associazione con altri fattori, per esempio la generale scarsità di cibo. Localmente, sono anche gatti selvatici e Corvidi, occasionalmente rapaci, a costituire minacce per la specie, così come altri predatori terrestri (un problema che riguarda in modo particolare la popolazione dell’Arcipelago Toscano). Da rilevare infine il forte impatto che le attività di pesca possono avere su questa specie: la pesca notturna, ad esempio, assume i chiari connotati di un’arma a doppio taglio, favorendo il “corso” nel breve periodo, ma causando, qualora male regolamentata, una drastica diminuzione delle risorse ittiche e un aumento della competizione con altre specie che si cibano di pesci.