GABBIANO CORSO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliGABBIANO CORSO

NOME SCIENTIFICO: Larus audouinii
 

A dispetto del nome, sull’ex colonia genovese sono presenti solo piccole colonie di questo magnifico uccello, che si fa notare, rispetto agli altri gabbiani, per il becco rosso corallo, per l’aspetto snello e il volo agile. Grande pescatore, lo si può osservare in volo acrobatico, mentre si tuffa abilmente in mare per catturare il suo cibo preferito, i piccoli pesci. Per farlo immerge l’intera testa, collo compreso. Altre volte l’abilità nel volo gli serve per sfuggire al Gabbiano reale, suo acerrimo nemico e peraltro predatore di uova e pulcini…

Stato di salute

Estremamente localizzata – oltre il 90% della popolazione nidifica in meno di dieci siti – la specie ha status di conservazione sfavorevole nell’intera Unione Europea. Ridotta attualmente a sole 18-19mila coppie, la popolazione “comunitaria” di Gabbiano corso ha conosciuto comunque un confortante incremento negli ultimi 30-40 anni, sia tra il 1970 e il 1990 sia nell’ultima decade del secolo scorso.

Da rilevare come la popolazione nell’Ue rappresenti in pratica la quasi totalità della popolazione globale della specie, mentre i siti africani sono piuttosto inquadrabili come abituali quartieri di svernamento, ospitando solo poche centinaia di coppie nidificanti. La popolazione italiana, stimata alcuni anni fa in 510-982 coppie, ammonta attualmente a circa 1.019 coppie, stabile – con locali fluttuazioni – tra il 1990 e il 2000.

Nonostante il poderoso incremento che ha interessato la popolazione globale di Gabbiano corso negli ultimi decenni – nel 1975 erano solo 1.000 le coppie censite – vanno rilevate vistose fluttuazioni annuali che hanno coinvolto sia la popolazione globale sia, più in particolare, le colonie italiane della specie.

Nel 1984 erano stimate 549 coppie, di cui la stragrande maggioranza (466) in Sardegna. Evidentissime le fluttuazioni nel corso degli anni Novanta, con la popolazione isolana che passa dalle 359 coppie del 1997 alle 757 del 1999, per tornare l’anno successivo a quota 300. Anche le altre principali zone di presenza della specie (principalmente l’arcipelago Toscano e la Puglia, mentre una ridottissima popolazione è presente anche sulle coste della Campania) hanno conosciuto un andamento simile. Le 30 coppie censite in Toscana nel 1997 erano 150 a metà degli anni Ottanta, e proprio su tali livelli pare ritornata l’attuale popolazione.