GHEPPIO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliGHEPPIO

NOME SCIENTIFICO: Falco tinniculus
 

Il Gheppio è un piccolo rapace. I suoi eleganti volteggi disegnano coreografie maestose durante il volo. Questi movimenti, simili a una danza, sono valorizzati dalle tipiche ali “a ventaglio”. Durante il corteggiamento, la femmina rimane solitamente appollaiata, mentre il maschio le ronza intorno piroettando armoniosamente. Questo splendido falco è agile e snello: possiede un’elevata capacità di adattamento agli ambienti più diversi ed è tra gli uccelli predatori più diffusi in Italia.  

 

Ordine:   Falconiformes  Famiglia: Falconidae

Tra i più piccoli rapaci italiani, il Gheppio misura appena 35 cm, con 70-90 cm di apertura alare. Il piumaggio è di color bruno-rossiccio e mostra diverse macchie scure sul dorso, mentre il capo e la coda appaiono di tonalità grigio-scura. Al termine della coda, si nota una tipica macchia bianca, mentre la parte inferiore è bianco sporco e le zampe gialle. 

Proprio osservando la coda è agevole distinguere i sessi: nei maschi si presenta grigia, con una bandana nera all’estremità; nelle femmine, invece, è di un colore bruno-rossastro più uniforme e striata di nero. Maschi e femmine si suddividono i ruoli all’interno della coppia: mentre la compagna si prende cura di uova e piccoli, il maschio provvede a procacciare il cibo, lanciando le prede catturate vicino al nido. In realtà, il Gheppio non costruisce un nido proprio, ma depone fino a 4-6 uova in vecchi nidi di corvi o gazze, su edifici o falesie nelle crepe dei muri delle case, nei cornicioni, in luoghi scoscesi o nelle cavità degli alberi.

È il falco più diffuso in Europa, Asia e vaste regioni africane. La sottospecie nominale occupa il Paleartico occidentale e Siberia, Mongolia e Pamir; il Falco tinnunculus canariensis si rinviene nelle Canarie occidentali; il Falco tinnunculus dacotiae nelle Canarie orientali; il Falco tinnunculus neglectus nelle isole settentrionali di Capo Verde; il Falco tinnunculus alexandri in quelle meridionali; il Falco tinnunculus rupicolaeformis in Africa nord-orientale e Arabia. 

Nidificante stazionario, migratore e svernante, il Gheppio è distribuito in tutta Italia, con maggior diffusione nelle regioni centro-meridionali e insulari. Predilige gli spazi aperti con vegetazione bassa, dove può facilmente dedicarsi alla caccia e trovare luoghi sicuri dove posarsi. Si nutre di piccoli roditori, insetti, lucertole, piccoli serpenti e uccelli, quali storni, passeri e allodole.

Prospettive

In Sicilia – una delle zone a maggiore densità per la specie nel nostro Paese – diverse coppie occupano i medesimi siti riproduttivi per più anni, dando luogo a nidificazioni a carattere “semi-coloniale” ad elevata densità (anche 7.5 coppie per km²). Considerando i valori di densità, si notano punte di 5,6-7,5 coppie per km² in Sicilia e di 9,5 nel centro storico di Roma.

Negli altri contesti occupati dalla specie, difficilmente si superano valori di 10-15 coppie per 100 km². Sulla base di questi dati, è stato calcolato un FRV (Valore di Riferimento Favorevole) pari a 15 coppie per 100 km² in ambienti favorevoli (paesaggi aperti e semiaperti) e a 10 coppie per 100 km² in aree meno idonee (aree prevalentemente boschive o caratterizzate da altri ambienti meno idonei).

A livello locale, in quelle aree dove la specie nidifica in situazioni assimilabili a “riproduzione semi-coloniale”, valori di densità compresi tra 5 e 10 coppie per km² possono essere proposti come FRV.

Tra le azioni di conservazione necessarie per la tutela delle popolazioni principali della specie, risulta certamente utile mantenere paesaggi agricoli non intensivi, limitando l’uso di pesticidi e antiparassitari. In ambito urbano – e rurale, dove la specie nidifica presso edifici o altri manufatti – è importante mantenere i siti di nidificazione e favorire il buon esito della riproduzione, evitando interventi di restauro o altri lavori su edifici adatti ad ospitare nidi. 

Come per altre specie che utilizzano nidi di gazze e cornacchie grigie per la riproduzione, le campagne di abbattimento di Corvidi possono risultare comunque dannose in termini di conservazione per la specie.

Minacce

Il Gheppio abita una grande varietà di ambienti a quote e latitudini estremamente differenti tra loro. Vive infatti sia nelle aree costiere mediterranee sia nelle zone aperte del nord Europa. Evita solamente la tundra, le foreste fitte, i deserti, le zone umide estese prive di alberi, mentre nidifica in brughiere, praterie, steppe, zone umide, savane, parchi, coltivi e aree agricole di diverso tipo, radure, margini di foreste, pareti rocciose, cave, dune costiere, aeroporti, margini di strade e ferrovie, canali e rive di fiumi, paesi e città.

In generale, la specie mostra una buona capacità di adattamento ad ambienti diversi, anche antropizzati, ed è attualmente il rapace più diffuso nel Paleartico occidentale. Tra i principali fattori alla base del declino generale delle popolazioni europee, va tuttavia individuata l’intensificazione e la meccanizzazione dell’attività agricola, tanto che, anche in aree collinari, il Gheppio preferisce frequentare incolti, pascoli e calanchi rispetto ai coltivi.

Nella Toscana “continentale” la specie abita pascoli e coltivi con scarsa presenza arborea, sia in pianura sia in collina-montagna. In questa regione sono presenti numerosi siti adatti alla riproduzione, come pareti rocciose o vecchi edifici. Per quanto riguarda le aree costiere e le isole, il Gheppio frequenta macchia bassa, gariga, scogliere e dirupi.

La specie risente negativamente dell’intensificazione delle pratiche agricole e dei cambiamenti nelle pratiche colturali, anche se in diversi contesti ha mostrato buone doti di adattabilità. Ulteriori minacce per il Gheppio possono essere rappresentate da altri predatori: la vicinanza di Pellegrino o Gufo reale presso siti rupicoli comporta spesso l’esclusione del Gheppio da alcune aree. Anche il controllo delle popolazioni di Corvidi rappresenta un fattore di rischio per il successo della riproduzione, poiché il Gheppio ne utilizza spesso i nidi per deporre le uova.

Stato di salute

Attualmente la specie si mostra in declino, con uno stato di conservazione sfavorevole sia nell’Unione europea sia a livello continentale. La popolazione registrata entro i confini dell’Europa a 27 è stimata in 240-350mila coppie, mentre quella italiana in 8-12.000 coppie. La popolazione italiana rappresenta il 3-4% di quella dell’Unione europea. Considerando lo stato sfavorevole a livello continentale, appare importante preservare condizioni favorevoli per la popolazione italiana, una delle poche che, nel nostro continente, mostra segni di stabilità o di locale incremento.

Nel complesso, nel corso del periodo che va dagli anni ’70 agli anni ’90, si è registrato infatti un moderato declino della popolazione nidificante nell’Unione europea. Un’area strategica per la specie, dato che entro i confini dell’Europa comunitaria nidifica tra il 70 e il 73% della popolazione continentale della specie e tra il 5 e il 24% di quella globale.

La popolazione italiana appare concentrata per il 50% in Sicilia e Sardegna, le regioni che ospitano, in valore assoluto, il maggior numero di individui. In Sicilia il Gheppio appare addirittura in aumento secondo le ultime rilevazioni.

Il trend generale è tendenzialmente stabile nel nostro Paese, con recenti decrementi registrati a livello regionale (sulle Alpi e in Toscana) o incrementi (oltre che in Sicilia, in alcune aree della Pianura padana). I dati del progetto MITO2000 per il periodo 2000-2009 indicano una tendenza generale all’incremento moderato (più 3,92%). La specie ha registrato un aumento anche in Lombardia, dove la popolazione è passata da circa 600 coppie nel 1992  a circa 1.600 nel 2007. In Toscana, sono state stimate tra 200 e 500 coppie nidificanti e circa 600-2.000 individui svernanti.

Il Gheppio risulta nel complesso relativamente ben studiato in diverse regioni italiane, sia a livello ecologico, sia per quanto riguarda biologia riproduttiva e comportamento. Non è stato redatto un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie, che non è inclusa nella Lista Rossa Nazionale e risulta non cacciabile in base alla legislazione venatoria vigente.

Semaforo

Il Gheppio è uno dei rapaci attualmente più diffusi in Italia. Localmente la specie ha mostrato sia fenomeni di incremento sia di decremento. La popolazione siciliana appare in aumento e il trend demografico nazionale è, nel complesso, favorevole. Più complessa è invece la situazione dell’habitat riproduttivo: da un lato, il declino delle attività agricole non intensive rappresenta una minaccia per il Gheppio, parzialmente compensata dalla buona adattabilità della specie che ha progressivamente “colonizzato” altri habitat, incluso l’ambiente urbano.

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range* Stabile Favorevole
Popolazione In generale stabile Favorevole
Habitat della specie Nel complesso relativamente stabile Favorevole
Complessivo   Favorevole

*Variazione della popolazione negli anni

Canto

Il canto del Gheppio è composto da suoni brevi e ripetuti. Acuti e vivaci, questi versi vanno a comporre l’inconfondibile richiamo che i membri di questa specie utilizzano per comunicare tra loro. Per attirare l’attenzione degli altri individui emettono infatti un forte e intenso “ki-ki-ki”.